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Ursula von der Leyen verso la riconferma: la storia dei Presidenti della Commissione UE

Ursula von der Leyen si avvia a essere confermata alla guida della Commissione UE. Ecco chi l’ha preceduta dal 1958 a oggi.

Ursula von der Leyen, spesso indicata con l’acronimo vdL dalla stampa britannica, sembra essere vicina alla riconferma come Presidente della Commissione europea per i prossimi cinque anni. Il suo primo mandato, iniziato nel 2019, la rese il quattordicesimo leader dell’UE. Durante quella votazione, la vdL ottenne il sostegno dei Popolari, dei Socialisti (esclusi i 16 tedeschi), della maggioranza dei Liberali, e anche di partiti italiani come il Movimento 5 Stelle e la Lega, elementi chiave per raggiungere i necessari 374 voti. Non ricevette invece l’appoggio dei Verdi e dei gruppi di sinistra radicale.

Gli ex Presidenti della Commissione UE

Von der Leyen cammina sulle orme di una lunga schiera di predecessori alla guida della Commissione europea. Il primo fu Walter Hallstein, in carica dal gennaio 1958 fino al luglio 1967, seguito da Jean Rey fino al 1970, e poi dall’italiano Franco Maria Malfatti che rimase fino al 1972. Sicco Mansholt prese il posto di Malfatti fino al 1973, quando fu sostituito dal francese François-Xavier Ortoli, che guidò la Commissione fino al 1977. L’unico britannico a ricoprire questa carica fu Roy Jenkins, presidente fino al gennaio 1981.

Nel biennio successivo, il lussemburghese Gaston Thorn guidò l’Europa, seguito da Jacques Delors, il francese che tenne le redini per il periodo più lungo (dal 1985 al 1995), e da Jacques Santer fino al 1999. Manuel Marín occupò la carica per pochi mesi nel 1999, venendo poi sostituito dall’italiano Romano Prodi, che mantenne la presidenza fino al 2004. A lui succedette il portoghese José Barroso, in carica fino al 2014, seguito dall’ultimo predecessore di von der Leyen, il lussemburghese Jean-Claude Juncker.

Le nazionalità dei Presidenti della Commissione UE

Osservando le nazionalità dei vari presidenti della Commissione europea, emerge una curiosità: il Lussemburgo, uno dei paesi più piccoli d’Europa, ha avuto il maggior numero di presidenti (Thorn, Santer e Juncker). La Germania, invece, è rappresentata solo da Hallstein negli anni ’50 e ora, con von der Leyen, raddoppia la sua presenza. Anche l’Italia ha visto due dei suoi rappresentanti assumere questa carica: Franco Maria Malfatti e Romano Prodi. La Francia è ben rappresentata da Ortoli e Delors. Il resto delle presidenze è stato detenuto da Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Gran Bretagna e Spagna, ognuno con un singolo rappresentante.

Analizzando questi dati, si può notare come alcune nazioni abbiano avuto un’influenza significativa nella guida dell’Unione Europea, mentre altre meno. La probabile riconferma di Ursula von der Leyen sottolinea come questa posizione rimanga un fulcro cruciale per la politica e la governance europea, garantendo continuità e visione a lungo termine per l’intero continente.