Significantemente infilato nei meandri della rete, il noto Progetto Tor ha recentemente dichiarato che una serie di relè del suo network sono stati disattivati. La motivazione che ha portato all’esecuzione di tale atto viene ascritta alla loro coinvolgenza in un possibile schema di criptovaluta. Un relè di rete Tor, per chi non lo sapesse, è un server che opera all’interno della medesima e si occupa di instradare dati da un nodo all’altro.
Il provvedimento rappresenta un atto di grande importanza a livello di cyber security, attuato per garantire la salvaguardia degli utenti di questa sterminata rete. Episodi analoghi sottolineano come la privacy e l’anonimato online possano prestarsi a potenziali abusi, a conferma di un equilibrio molto delicato tra sicurezza e anonimato nel digitale.
Si accende dunque un dibattito sull’effettiva possibilità di garantire un perfetto bilanciamento tra due aspetti così profondamente interconnessi ma al contempo potenzialmente in contrasto. Da una parte gli schemi di criptovaluta sono indubbiamente legittimi, ma dall’altra è fondamentale assicurare privacy e sicurezza ai navigatori la cui fiducia si basa su questi presupposti. Il Progetto Tor con la sua azione punta a garantire appunto questo equilibrio.
La case-history che porta il Progetto Tor alla ribalta dimostra la necessità di una sempre maggiore consapevolezza nell’uso delle crittografie e delle reti anonime, per proteggere la nostra privacy digitale senza ricadere in possibili trappole nascoste. La cyber security può beneficiare molto da un uso consapevole e informato delle reti anonime, in particolare le risorse crittografate.
– https://securityaffairs.com/154535/digital-id/tor-project-removed-relays.html