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Ridefinire la Competitività Europea nell’Era Digitale

Le parole di José María Álvarez-Pallete a Davos rivelano l’urgenza di un cambio di passo per l’Europa.

Rilanciare la competitività europea attraverso una nuova agenda di investimenti, spianando la strada all’innovazione e alla crescita: è questo l’appello lanciato da José María Álvarez-Pallete, presidente di Telefónica, nel contesto prestigioso del World Economic Forum di Davos. Il messaggio è chiaro: l’Europa si trova ad un bivio e deve ora decidere se assumere un ruolo di leadership nella nuova economia globale o rimanere indietro, superata da giganti come Stati Uniti e Cina.

Deburocratizzazione come leva per l’innovazione: la richiesta fondamentale è che le regolamentazioni datate, nate in un’era pre-digitale, cedano il passo alla creazione di un contesto normativo favorevole alla libertà competitiva. Il settore delle telecomunicazioni, che investe annualmente miliardi nell’innovazione tecnologica, chiede di poter operare in un ambiente che stimoli la concorrenza e che permetta alle aziende europee di scalare le classifiche mondiali, oggi dominate da contendenti extraeuropei.

La crescita esponenziale dell’industria digitale non deve trovare ostacoli in direttive decadute ma deve invece essere supportata da un piano strategico che anticipi i prossimi decenni. Lo scenario attuale evidenzia come poche imprese europee riescano a fare significativi passi avanti in termini di capitalizzazione di mercato, un indicatore che riflette la capacità di sostenere e promuovere l’innovazione a livello globale. Il mercato unico europeo, una delle realtà economiche più rilevanti a livello mondiale, può e deve fungere da acceleratore per il cambiamento necessario.

Álvarez-Pallete insiste poi sulla necessità di indirizzare gli incentivi nei settori appropriati, sottolineando come la transizione verso il digitale non possa prescindere da solide infrastrutture come Cloud, Edge Computing, tecnologie in fibra e reti 5G. Lo sviluppo di questi ambiti necessita di un contesto favorevole, che possa facilitare il progresso tecnologico e l’integrazione di soluzioni globali e standardizzate.

L’esigenza di costruire una società più equa, in cui radicalismi e populismi non trovino terreno fertile, passa anche attraverso il riconoscimento del digitale come fattore chiave per la prosperità dell’Europa. La risposta europea alla sfida dell’innovazione deve essere tempestiva e mirata, permettendo un avanzamento rapido e deciso verso un futuro in cui l’Europa possa dimezzarsi dall’attuale stato di marginalità nell’arena ICT globale.

La missione è chiara: assecondare la trasformazione digitale con un sistema d’incentivi adeguato, un’agenda di investimenti ben definita e una deregolamentazione che apra effettivamente le porte all’innovazione. Solo così l’Europa potrà asserire il suo ruolo in uno scenario economico in rapida evoluzione, dove la competitività è sinomimo di sopravvivenza e successo.