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Neuralink: la rivoluzione della tecnologia cerebrale

Scopriamo come il chip di Neuralink promette di cambiare le vite di pazienti con disabilità.

La comparsa di tecnologie capaci di integrare il corpo umano con dispositivi elettronici sta portando innovazioni significative nel campo della medicina, particolarmente per persone affette da gravi disabilità. Neuralink, la società co-fondata da Elon Musk, è all’avanguardia in questa rivoluzione, avviando l’era delle interfacce cervello-computer (BIC) con il suo recente impianto di un microchip nel cervello di un paziente umano.

Questo progresso tecnologico è soprattutto rilevante per individui che presentano lesioni al midollo spinale o affetti da condizioni neurodegenerative come il Parkinson e l’SLA. Neuralink mira a fornire a queste persone uno strumento per recuperare funzioni perse, come il controllo di arti o strumenti comunicativi. La tecnologia Neuralink è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) per l’esecuzione di impianti umani, un indicatore della sua affidabilità scientifica.

Uno dei maggiori punti di forza di questa nuova generazione di dispositivi BIC è la loro minor invasività. Grazie a un sistema robotizzato molto sofisticato, l’inserimento degli elettrodi avviene con estrema precisione e può comportare migliaia di elettrodi anziché centinaia. Ciò consente un’estrazione di segnali più dettagliata e l’attuazione di comandi più complessi, migliorando la qualità della comunicazione tra cervello e dispositivo.

La prospettiva è quella di un beneficio tangibile non solo per persone con disabilità motorie, ma anche per chi soffre di disturbi sensoriali o si trova in riabilitazione dopo eventi traumatici come gli ictus. Allo stato attuale, l’Unione Europea e l’Italia stanno contribuendo allo sviluppo delle neurotecnologie e della medicina bio-elettronica, ambiti nei quali già si distinguono centri di eccellenza e progetti di ricerca finanziati adeguatamente, sebbene siano necessari investimenti maggiori.

In Italia, per fornire un terreno fertile alle neurotecnologie e alla medicina bio-elettronica, si sottolinea la necessità di potenziare l’allocazione di fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo, ed evolvere la collaborazione tra università, enti di ricerca e il settore privato. L’obiettivo ultimo è collocare il nostro Paese, e il continente nel suo insieme, come leader nel campo delle tecnologie che possono radicalmente migliorare la vita di molte persone.