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Microsoft e Mistral: il mistero del coinvolgimento francese

Scopri la verità dietro le affermazioni del governo francese sull’ignoranza dell’accordo Microsoft-Mistral.

La recente rivelazione dell’investimento di Microsoft nell’impresa francese Mistral, specializzata nell’intelligenza artificiale, ha generato un caos mediatico e sollevato interrogativi sul presunto ruolo del governo francese nell’operazione. L’ingresso della multinazionale americana, che già possiede assets significativi con prodotti come ChatGPT, nel capitale della startup parigina ha mosso le acque, creando un panorama di speculazioni e ipotesi.

Il punto focale del dibattito è stato il presunto intervento, o meglio la mancata opposizione, del governo francese nei confronti dell’avanzamento di un colosso tecnologico non europeo nella propria industria dell’intelligenza artificiale. Molti si chiedono: perché l’esecutivo francese non ha interposto ostacoli a una tale mossa? E dove sono finite le proclamazioni del presidente Macron a favore di un sovranismo digitale europeo?

Un funzionario del ministero delle Finanze ha chiarito, comunque, che il governo non era al corrente dell’accordo tra Microsoft e Mistral, respingendo le suggestioni che volevano la Francia complice di un gioco doppio parallelo alla definizione delle regolamentazioni europee sull’intelligenza artificiale, conosciute come AI Act. Queste dichiarazioni vanno a contraddirsi con le indiscrezioni secondo le quali pressioni politiche francesi avrebbero favorito una regolazione dell’IA più morbida a livello europeo in favore di realtà come Mistral.

Il colosso di Redmond ha asserito di aver investito circa 15 milioni di euro in Mistral e ha anticipato che sarà possibile accedere ai modelli di intelligenza artificiale dell’azienda francese attraverso la sua piattaforma di cloud computing Azure. Diverse dichiarazioni successive hanno specificato la natura dell’investimento che si concretizzerà in azioni in futuro.

Il sospetto che Mistral possa aver agito in favore di Microsoft si è fortificato quando i legislatori dell’Ue hanno esposto dubbi sull’effettiva conoscenza da parte del governo francese della partnership. A tal proposito, un deputato europeo ha criticato ironicamente la situazione, sostenendo che l’AI Act sia stata minata da strategie di lobbying esterne che hanno sottovalutato l’importanza di avere regole chiare ed efficaci per le imprese europee di IA.

Nonostante le diverse interpretazioni, le autorità francesi hanno puntato a esprimere positività riguardo la collaborazione tra Mistral e Microsoft, sottolineando come l’accordo possa significare una crescente collaborazione fra giovani aziende francesi e big della tecnologia globale. Tuttavia, ammettono l’estraneità rispetto a tali negoziazioni al momento della formulazione dell’AI Act presso le istituzioni europee.