Chiunque abbia un po’ di familiarità con il mondo del software sa quanto esso sia ancora, a tratti, goffo ed inefficiente. Anche se ci troviamo in un’epoca in cui il progresso tecnologico è fulmineo, spesso per completare semplici compiti ci ritroviamo ad avviare differenti applicazioni. Anzi, per molte funzioni dobbiamo intervenire personalmente, senza poter contare sull’assistenza del nostro dispositivo. Questa situazione è destinata a cambiare completamente nei prossimi cinque anni grazie all’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale (IA).
L’IA sta acquisendo sempre più importanza, tanto da prevedere un completo rivolgimento nel modo in cui usiamo i computer. Presto non dovremmo più dirci preoccupati di selezionare la giusta applicazione per un determinato compito: la nostra richiesta, espressa in linguaggio naturale, sarà sufficiente. In base alle informazioni che decideremo di condividere con il nostro dispositivo, il software sarà in grado di rispondere in maniera personalizzata, basandosi sulla comprensione approfondita del nostro stile di vita. Una sorta di assistente personale alimentato da IA sarà alla nostra portata, rendendo l’odierna tecnologia quasi obsoleta.
Questa nuova tipologia di software, in grado di rispondere al linguaggio naturale e adempiere a una vasta gamma di attività basandosi sulla sua conoscenza dell’utente, è ciò che viene definito “agente. La concezione degli agenti non è recente, ma solo adesso, grazie agli importanti avanzamenti nell’IA, è possibile realizzarli. Tali agenti non solo cambieranno il modo in cui interagiamo con i computer, ma sovvertiranno l’intera industria del software. Ci si aspetta una rivoluzione nel mondo dell’informatica pari a quella avvenuta quando si è passati dai comandi scritti al tocco sugli icona.
Lo sviluppo dell’IA sta quindi aprendo le porte a un futuro in cui il nostro rapporto con la tecnologia sarà molto più umano e intuitivo. Siamo in procinto di entrare in un’epoca in cui il software sarà capace non solo di comprendere le nostre esigenze, ma anche di agire proattivamente per soddisfarle. Un futuro in cui, forse, il software non sarà più considerato “stupido”, ma un fedele assistente pronto ad aiutarci in ogni momento.