Vai al contenuto

La missione di Starmus: intervista con il cofondatore Garik Israelian

Scopri la visione di Starmus attraverso le parole del cofondatore Garik Israelian, che ne svela l’importanza sociale e scientifica.

Il festival Starmus rappresenta un crocevia tra scienza, arte e cultura, un evento che non si limita a divertire ma mira a ispirare e coinvolgere il pubblico. Il suo cofondatore, Garik Israelian, ha avuto l’idea di creare un ambiente in cui gli scienziati di fama mondiale e le icone della musica potessero unirsi per condividere conoscenza e stimolare l’immaginazione. In un mondo in cui la scienza viene spesso percepita come distante dalla vita quotidiana, Starmus si propone di abbattere queste barriere.

Secondo Israelian, la missione di Starmus è chiara: «Vogliamo rendere la scienza accessibile a tutti, utilizzando il linguaggio universale dell’arte e della musica». Questo obiettivo si traduce in un’esperienza non solo educativa, ma anche emozionante, dove il pubblico può sentirsi parte di una comunità vibrante e stimolante.

Uno degli aspetti più interessanti del festival è la capacità di attrarre un pubblico variegato, dagli appassionati di astronomia agli studenti, fino ai semplici curiosi. Israelian sottolinea che «creare un dialogo tra diverse discipline» è fondamentale per il futuro della scienza nel XXI secolo. L’incontro tra esperti e la popolazione generale non solo favorisce la divulgazione, ma genera anche un senso di appartenenza e comunità.

Il festival non si limita a proporre conferenze e dibattiti; Starmus è ricco di eventi dal vivo che rendono la scienza e l’arte esperienze tangibili. La presenza di musicisti celebri, come Brian May, non solo eleva il livello culturale dell’evento, ma serve anche a dimostrare come la musica e la scienza possano coesistere in perfetta armonia.

Ma come si costruisce una comunità così forte attorno a un festival come Starmus? Secondo Israelian, è fondamentale curare ogni dettaglio e dare ascolto al pubblico. L’interazione con i partecipanti, le opportunità di networking e i workshop pratici contribuiscono a rendere il festival un’esperienza coinvolgente, dove ogni voce conta.

Per quanto riguarda il futuro di Starmus, il cofondatore è ottimista. La risposta del pubblico è stata entusiasta e questo incoraggia il team a continuare a innovare e ampliare la portata del festival. «Le nuove generazioni devono sentirsi ispirate, e noi siamo qui per fornire loro gli strumenti necessari a sognare in grande», afferma.

In un’epoca in cui il disinteresse per la scienza sta aumentando, eventi come Starmus possono svolgere un ruolo cruciale nel riavvicinare il pubblico all’importanza della ricerca scientifica, della curiosità e del pensiero critico. Creare spazi in cui la scienza diviene un argomento di conversazione quotidiana è essenziale per un futuro più consapevole.