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La Genesi del Centro Italiano per l’Intelligenza Artificiale: una storia di ispirazione e visione

La creazione del Centro per l’Intelligenza Artificiale a Torino è avvenuta grazie a un’idea postata su Facebook, che è diventata una realtà rivoluzionaria.

La storia del Centro Italiano per l’Intelligenza Artificiale (AI) a Torino è legata a un evento apparentemente semplice ma ricco di nuove opportunità. Il centro è infatti il risultato di un’idea postata su Facebook nel luglio 2020 da Luca Peyron, direttore della pastorale universitaria e coordinatore del servizio per l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino.

La Fondazione Ai4Industry è stata presentata al Museo del Risorgimento, alla presenza di un ampio raggio di personalità politiche e istituzionali, tra cui i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Anna Maria Bernini, il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Questa fondazione riceverà dalle finanze statali una dotazione annuale di 20 milioni di euro.

Il ministro Giorgetti ha sottolineato che il centro si concentrerà su varie applicazioni dell’AI nei settori industriali. Gli inizi saranno guidati dai settori automotive e aerospazio, che negli ultimi 5 anni hanno visto investimenti massicci nell’IA in Europa, superando i 6 miliardi di euro.

L’Italia, e in particolare Torino, con il suo Centro per l’AI e la Strategia del Governo, è sulla strada giusta per diventare il “faro” dello sviluppo dell’IA in Italia. Non si tratta solo di un centro nazionale, ma anche di un hub con potenziale europeo e internazionale, ubicato nel cuore dell’Europa. Torino, con la sua tradizione industriale e la presenza di istituzioni universitarie riconosciute a livello internazionale, ha tutte le carte in regola per diventare un leader nel campo dell’IA.

La storia del centro è rivoluzionaria a più livelli. In effetti, l’idea alla base del progetto è nata da un elemento semplice e popolare come un post su Facebook. Il potere dei social media è stato sfruttato per promuovere un’idea innovativa e rivoluzionaria, diventando un catalizzatore di cambiamento. Alla sua nascita, il centro si è avvalso del supporto dei media, dimostrando l’importanza della collaborazione tra varie entità per il progresso della società.

Luca Peyron, protagonista di questa avventura, ha sottolineato come l’AI non sia solo uno strumento, ma una cultura. Questa prospettiva conferisce alla Chiesa cattolica, e in particolare a figure come papa Francesco e padre Benanti, un ruolo centrale nel garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone per il bene comune.