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La Francia e l’ascesa nel mercato delle armi

Esaminando l’aumento delle esportazioni di armi francesi, si svelano le logiche e le cifre di un settore in crescita.

La Francia si è affermata come una delle potenze dominanti nel settore bellico globale, rivestendo il ruolo di secondo maggior esportatore di armi a livello mondiale, superata solamente dagli Stati Uniti. Questa posizione potrebbe essere stata raggiunta grazie alla combinazione di diverse strategie, incluse politiche di difesa assertive e investimenti mirati nelle aziende del comparto difensivo.

La crescita delle esportazioni di armamenti francesi è notevole. Nonostante le controversie relative all’ipotesi di dispiegamento di soldati NATO nella delicata situazione ucraina, le cifre evidenziano un quadro in cui la maggior parte dei paesi del Vecchio Continente incrementa sistematicamente le spese in ambito difensivo. Un ulteriore testimone dello sviluppo industriale francese in questo settore è il consorzio Mbda, che si distingue per il marcato incremento di ordini e investimenti.

La scalata francese non si limita ai confini nazionali; Mbda, ad esempio, rappresenta una realtà europea di spicco nel panorama degli armamenti, affermandosi come seconda azienda produttrice di missili con progetti di espansione che parlano di massicci investimenti e nuove assunzioni. Questa crescita imprenditoriale è sostenuta anche da partnership significative, come quella con il colosso energetico Edf, prevista per la produzione di Trizio, elemento chiave nel settore della difesa nucleare.

Nel corso degli ultimi cinque anni, allontanandosi dalla scia lasciata dalla Russia, in calo a causa delle sanzioni occidentali, la Francia si è aggiudicata l’11% del mercato globale dell’export bellico. Tale espansione è testimoniata non solo dal crescente numero di stati acquirenti ma anche dalla diversificazione geografica delle esportazioni, con Asia, Oceania e Medio Oriente in testa come aree maggiormente servite.

Non solo la Francia ma anche l’Italia mostra un trend in positivo, con un incremento significativo dell’export di armamenti. Benché non ancora tra i primi cinque esportatori, l’Italia si contraddistingue per un aumento dell’86% nel periodo considerato, consolidandosi come uno dei paesi con le maggiori vendite in Medio Oriente.

Il rafforzamento di attori come Mbda è rappresentativo dell’evoluzione dell’industria bellica francese. Si parla di ordini che toccano cifre milionarie e di piani di sviluppo che prevedono investimenti e assunzioni a sei cifre. Questo contesto è significativo anche alla luce delle recenti dinamiche geopolitiche, con l’Ucraina che potrebbe diventare un potenziale teatro operativo per i missili prodotti da Mbda, a seguito degli ingenti ordini effettuati da alcune nazioni NATO.

Questa effervescenza si riflette pure sul versante degli aerei militari, settore in cui la Francia ha incrementato in maniera sostanziale le sue esportazioni. L’attenzione va quindi rivolta non solo al numero di ordini ma anche alla diversificazione dei sistemi armati esportati, fattore chiave della robusta crescita del settore nella nazione transalpina.