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La Cina punta a un incremento del 30% nelle capacità di calcolo entro il 2025

Aumentare la capacità di calcolo del 30% entro il 2025: obiettivo ambizioso della Cina per sostenere l’innovazione e lo sviluppo dell’AI.

Alla Global Digital Economy Conference 2024, Wang Xiaoli della China Academy of Information and Communications Technology ha delineato il coraggioso piano della Cina di espandere significativamente le sue risorse di elaborazione entro il 2025. Attualmente, la Cina dispone di oltre 8,1 milioni di rack di data center, equivalenti a un’impressionante potenza di elaborazione di 230 exaFLOPS. L’obiettivo fissato per il 2025 è di raggiungere i 300 exaFLOPS, rappresentando un incremento del 30% rispetto ai livelli attuali.

Sebbene i dettagli riguardanti i metodi specifici per raggiungere questa crescita di 70 exaFLOPS in pochi mesi non siano stati esplicitamente discussi, le sfide sono evidenti. Tra il 2022 e il 2023, la capacità è cresciuta di soli 17 exaFLOPS, evidenziando l’ambiziosità del nuovo traguardo. Questa crescita sarà probabilmente alimentata dall’adozione di tecnologie avanzate di raffreddamento e di stoccaggio dell’energia, come il Megapack di Tesla, già in uso nel centro di calcolo intelligente della Yovole Network a Shanghai. La collaborazione con Tesla, che include anche l’acquisto di veicoli Model Y da parte di enti pubblici cinesi, sottolinea una sinergia strategica tra aziende locali e internazionali nonostante le recenti tensioni commerciali tra Cina ed Europa.

Questo sviluppo è essenziale per Pechino, mirando a sostenere la trasformazione economica del Paese e promuovendo una più ampia applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI). Non solo le aree urbane beneficeranno della crescita della capacità di calcolo, ma ci saranno anche significative opportunità per le regioni rurali, facilitando l’innovazione e migliorando infrastrutture e servizi.

Ambizioni della Cina nel settore dei semiconduttori: l’UE indaga

Parallelamente agli sforzi di potenziamento della capacità di calcolo, la Cina sta aumentando la produzione di silicio di uso comune per i chip, attrarre l’attenzione della Commissione Europea. La crescente produzione cinese solleva preoccupazioni per una possibile saturazione del mercato globale. La Commissione Europea sta raccogliendo feedback dai produttori di semiconduttori locali in vista di due sondaggi previsti per settembre, esplorando il potenziale impatto di una sovrapproduzione cinese.

I piani della Cina prevedono una capacità produttiva destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque-sette anni. Questo scenario potrebbe portare a una riduzione dei prezzi mondiali dei chip, con potenziali difficoltà per le aziende occidentali, che potrebbero essere costrette a concentrare i loro sforzi su tecnologie più avanzate abbandonando il settore dei chip comuni. TrendForce segnala che la Cina ha in programma o in costruzione almeno 32 grandi impianti di fabbricazione di wafer, focalizzati su chip con processi maturi come il 28nm, utilizzati ampiamente in prodotti di uso quotidiano come elettrodomestici e automobili.

Le investigazioni della Commissione Europea in collaborazione con gli Stati Uniti mirano a identificare potenziali distorsioni di mercato e dipendenze economiche derivanti dalla crescita della produzione cinese di chip legacy, per sviluppare strategie congiunte volte a mitigare tali sfide.

La spinta della Cina verso l’espansione tecnologica, sia in termini di capacità di calcolo sia di produzione di semiconduttori, pone interrogativi significativi su come le dinamiche del mercato globale potrebbero evolversi nei prossimi anni e quali misure verranno adottate dalle altre potenze economiche per mantenere un equilibrio competitivo.