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Intelligenza Artificiale e Disuguaglianze: L’Allarme del FMI

Il Fondo Monetario Internazionale lancia l’allarme sull’IA, evidenziando rischi per l’occupazione e l’economia globale.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha sollevato preoccupazioni significative sulle ripercussioni economiche e sociali della crescente diffusione dell’intelligenza artificiale generativa. Secondo un recente rapporto, l’implementazione massiccia dell’IA rischia di accentuare le disuguaglianze economiche e provocare radicali trasformazioni nel mercato del lavoro.

Il rapporto del FMI, pubblicato di recente, esorta i governi ad adottare misure per salvaguardare le economie nazionali. Tra le raccomandazioni ci sono il miglioramento delle assicurazioni contro la disoccupazione e l’adeguamento delle politiche fiscali. In passato, le nuove tecnologie hanno spesso creato nuovi posti di lavoro in sostituzione di quelli obsoleti. Tuttavia, l’IA potrebbe cancellare impieghi anche tra le professioni più qualificate, rendendo necessario un intervento rapido e incisivo.

L’IA generativa, capace di creare testi e immagini automaticamente, ha visto una diffusione senza precedenti, soprattutto grazie al successo di ChatGPT di OpenAI a partire dalla fine del 2022. Sebbene molte aziende abbiano tardato a integrarla, l’impatto sulle azioni del settore tecnologico è stato evidente e immediato. La regolamentazione della tecnologia AI è diventata cruciale, con l’Unione Europea che ha già messo in atto l’AI Act per mitigare i rischi legati alla sua adozione.

Nel suo report, il FMI evidenzia la necessità di adattare il sistema educativo e di formazione professionale per prepararci al cambiamento. Promuovere un apprendimento continuo e offrire programmi di riqualificazione settoriali sono passi fondamentali. L’istituzione sconsiglia l’imposizione di tasse speciali sull’AI. Invece, suggerisce di aumentare le imposte su plusvalenze e profitti aziendali per gestire l’ampliamento delle disuguaglianze.

Con l’IA che potrebbe esacerbare le disuguaglianze esistenti, vi è una crescente preoccupazione che i benefici maggiori derivino alle aziende dominanti, aggravando la concentrazione del mercato. Stime del FMI indicano che l’IA influenzerà fino al 40% dei lavori a livello mondiale entro il gennaio 2024, rispecchiando stime precedenti di Goldman Sachs che prevedevano l’equivalente di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sostituiti.

Di fronte a uno scenario incerto e potenzialmente dirompente, il FMI raccomanda ai governi di adottare un approccio flessibile e reattivo, promuovendo la cooperazione internazionale per affrontare le sfide emergenti. Solo con un’azione coordinata e lungimirante sarà possibile contenere gli effetti negativi dell’adozione massiccia dell’Intelligenza Artificiale e favorire una distribuzione più equa dei suoi benefici.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti, è possibile scaricare il report completo del FMI.