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Il futuro della ISS: deorbitazione nel Pacifico guidata da SpaceX entro il 2031

La Stazione Spaziale Internazionale si avvicina alla fine del suo ciclo vitale, con un piano di deorbitazione in mano a SpaceX per 840 milioni di dollari.

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sta per chiudere un capitolo fondamentale nella storia dell’esplorazione spaziale. Entro il 2030, la stazione terminerà le sue operazioni, seguita da un’accurata deorbitazione e successivo ammaraggio nell’Oceano Pacifico entro l’anno seguente. Questa missione delicata è stata affidata alla SpaceX di Elon Musk, un contratto da 843 milioni di dollari che rappresenta una sfida tecnologica notevole.

Il processo di deorbitazione richiederà l’invenzione di un nuovo veicolo spaziale da parte della SpaceX, capace di “spingere” la ISS, che pesa circa 430 tonnellate, verso il suo ultimo viaggio al di fuori della Terra. Ken Bowersox, direttore delle operazioni spaziali della NASA, ha sottolineato come la scelta di un velivolo statunitense per questa missione sia cruciale per garantire una transizione sicura e responsabile verso future destinazioni commerciali nell’orbita terrestre bassa.

Una volta concluso il suo viaggio, la ISS raggiungerà il fondale oceanico in una remota area del Pacifico conosciuta come Point Nemo, distante circa 2.500 km dall’isola più vicina. Qui, la stazione diventerà una barriera corallina artificiale, permettendo un riutilizzo parziale del materiale di cui è composta.

Lunar Gateway

Mentre la ISS si prepara al suo destino, la NASA sta puntando su nuovi progetti ambiziosi come il “Lunar Gateway”. Questo avamposto orbitale intorno alla Luna, che fa parte del programma “Artemis”, vedrà il ritorno dell’essere umano sul suolo lunare entro il 2024. Il programma prevede non solo l’allunaggio della prima donna e del prossimo uomo, ma anche l’assemblaggio in orbita cislunare del Gateway, discese sul suolo lunare e la costruzione di una base stabile sulla superficie lunare, in previsione di future missioni su Marte.

Il progetto ISS, al momento, vede la collaborazione di Stati Uniti e Russia, con il supporto di Europa, Canada e Giappone. Tuttavia, le tensioni geopolitiche tra Nord America, Europa e Asia potrebbero influire sul finanziamento e la partecipazione dei partner. Fino ad ora, tutti i partner occidentali hanno assicurato i fondi fino al 2030, mentre la Russia ha confermato la sua partecipazione fino al 2028.

L’eredità dell’ISS e le future collaborazioni internazionali hanno tracciato un percorso chiaro verso l’esplorazione spaziale commerciale, promuovendo un passaggio graduale da un modello statale a uno di partnership pubblico-privato. Questo ecosistema di collaborazione multilaterale con enti come l’Agenzia Spaziale Europea mira a una nuova era di scoperta e conquista oltre la Luna, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità.