Vai al contenuto

Disparità Salariale nel Cinema: Donne Penalizzate

Il mondo del cinema mostra ancora una forte disparità di genere, soprattutto sul fronte dei salari.

Il cammino verso la parità di genere nell’industria cinematografica si dimostra essere una scalata ardua, le cui pendenze si fanno sentire in particolare quando si analizzano le remunerazioni di attori e attrici. In un contesto dove la rappresentatività femminile dovrebbe rispecchiare l’equilibrio di genere presente nella società, emerge una drammatica disparità salariale.

Sfogliando i curriculum delle scuole di cinema, si potrebbe credere che la presenza femminile sia quasi equiparabile a quella maschile; tuttavia, l’eterna contesa tra genere e professione non sembra placarsi. Le dirette conseguenze di tale divario si riflettono nelle cifre che delineano il tetto di cristallo della settima arte: meno del 20% sono donne in ruoli decisionali all’interno dell’industria.

Esaminando la distribuzione geografica di donne alla regia, il contesto europeo rivela numeri lontani dall’eguaglianza. Paesi come i Paesi Bassi, la Svezia e la Lettonia detengono le percentuali più elevate, ma anche in questi casi non si supera il 35% del totale delle produzioni nazionali. E interessante è notare come il genere documentaristico si distingua per una maggiore inclusione femminile nella regia rispetto alla narrativa e all’animazione.

La questione del diritto alla parola, letteralmente, si fa evidente quando si contano le battute assegnate ai personaggi in funzione del genere: gli uomini monopolizzano i dialoghi con oltre 37.000 battute, mentre le donne si fermano a poco meno di 15.000. Questa eterogeneità si riflette anche sulla varietà dei ruoli offerti, essendo gli uomini a godere di una gamma più ampia.

L’asimmetria più macroscopica, però, è quella economica. La forbice salariale si apre considerevolmente e per le attrici di successo le cifre parlano chiaro: guadagnano in media il 54% in meno rispetto ai loro colleghi maschi. Dalle indagini effettuate sui compensi delle star, emerge una distorsione monetaria che vede i 10 attori più remunerati accumulare quasi il doppio rispetto alle 10 attrici più pagate.

L’obiettivo dell’uguaglianza nel cinema, dunque, ristagna ancora tra la stagione degli intenti e quella delle realizzazioni concrete, affidando al futuro la speranza di una sceneggiatura più equa e inclusiva.