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Disparità di Ricchezza in Italia: Il 5% delle Famiglie Detiene il 46% del Patrimonio

La distribuzione della ricchezza in Italia è fortemente sbilanciata: il 5% delle famiglie più ricche detiene quasi la metà del patrimonio totale. Scopriamo come è investita questa ricchezza.

La distribuzione della ricchezza in Italia presenta un quadro di forte disparità. Secondo i dati elaborati dalla Banca d’Italia, il 5% delle famiglie più ricche detiene il 46% della ricchezza netta complessiva. Al contrario, il 50% delle famiglie meno abbienti possiede meno dell’8% del patrimonio totale. Questa situazione di squilibrio è un’eccezione rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania, dove la ricchezza mediana, pur avendo subito una diminuzione, sta risalendo.

Ma come è investita la ricchezza delle famiglie italiane? La Banca d’Italia ha analizzato 13 categorie di investimenti, tra cui abitazioni, depositi, assicurazioni vita e azioni. Il 50% del patrimonio totale è rappresentato dalle abitazioni, seguite dai depositi (13%), dalle azioni non quotate o altre partecipazioni (11%) e dalle attività finanziarie non residenziali (9%). Le assicurazioni vita rappresentano il 7% del totale, le quote di fondi comuni il 6% e i titoli di debito il 2%. Il resto è investito in azioni quotate.

Analizzando la distribuzione della ricchezza in base al ceto sociale, emerge che il 50% delle famiglie meno abbienti ha il 75% del proprio patrimonio investito in abitazioni. Per il ceto medio, la percentuale scende al 67%, mentre per il 10% più ricco si attesta al 36%. Quest’ultimo gruppo mostra un portafoglio di investimenti più diversificato, con una quota significativa investita in azioni non quotate e altre partecipazioni (19%), depositi (11%) e attività non finanziarie non residenziali (11%).

Interessante notare come, nel periodo 2010-2022, la quota di ricchezza investita in abitazioni sia scesa dal 55,8% al 50,2%, mentre quella dei depositi sia cresciuta del 40%. Questo trend è particolarmente evidente tra le famiglie più ricche, per le quali la quota di depositi è salita di 6 punti percentuali.

Infine, tra il 2010 e il 2016, il valore mediano della ricchezza netta è sceso da quasi 200mila euro a poco più di 150mila nel 2022, con una diminuzione di circa il 25%. Questi dati riflettono l’ampia disparità nella distribuzione della ricchezza in Italia, un problema che richiede attenzione e interventi mirati per garantire una maggiore equità.