Nel cuore di Torino, il nuovo sistema di videosorveglianza con IA solleva dubbi sulla privacy. Il Garante richiede chiarimenti.
La crescente diffusione della videosorveglianza nelle città italiane pone interrogativi sulla tutela della privacy dei cittadini. Recentemente, il Garante per la protezione dei dati personali ha richiesto informazioni al Comune di Torino in merito a un nuovo sistema di videosorveglianza basato sull’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Richiesta di chiarimenti entro 15 giorni
Il Garante ha espresso preoccupazioni circa il potenziale impatto di tali sistemi “intelligenti” sulla vita privata dei cittadini. Per questo motivo, ha chiesto al Comune di fornire dettagli aggiuntivi sui trattamenti dei dati personali effettuati tramite le telecamere avanzate, comprese le specifiche tecniche e la base giuridica del trattamento.
Progetto Argo: una rete di 275 telecamere
Il sistema di videosorveglianza, come riportato dal Corriere della Sera, è parte del progetto Argo che prevede l’installazione di 275 telecamere nei punti critici di Torino. Queste telecamere utilizzano IA per aiutare la polizia municipale a valutare le situazioni in tempo reale, consentendo interventi immediati in caso di emergenze o rischi per la sicurezza.
Il progetto ha già attirato l’attenzione del Garante in passato, in particolare per l’uso di algoritmi capaci di monitorare i movimenti delle persone, determinando il sesso, l’abbigliamento e altri dettagli specifici.
Coinvolgimento privato nella rete di videosorveglianza
Alcune telecamere intelligenti sono state installate nelle zone di borgata Aurora e Barriera di Milano con l’obiettivo di combattere crimini come lo spaccio di droga e le attività delle baby gang. Inoltre, il nuovo regolamento comunale permette a soggetti privati, come negozi e banche, di collegarsi alla rete di videosorveglianza pubblica, aumentando la capacità di monitoraggio e controllo della città.
Posizionamento e finalità della videosorveglianza
Le telecamere sono posizionate in punti strategici della città per massimizzare l’efficacia del monitoraggio, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. L’IA integrata nelle telecamere consente di rilevare automaticamente dettagli di abbigliamento e accessori, contribuendo a una maggiore precisione nel monitoraggio delle attività sospette, ma sollevando al contempo preoccupazioni sulla potenziale invasività del sistema.