Vai al contenuto

Utenti digitali all’erta: come proteggersi dalle truffe telefoniche mediante IA

La tecnologia IA progredisce nel clonare voci umane. I truffatori sfruttano questa capacità per illeciti. Evita di cadere vittima con questi consigli esperti.

La rivoluzione digitale, e in particolare quella legata all’Intelligenza Artificiale (IA), ha aperto scenari inimmaginabili in molti aspetti della vita quotidiana, ma insieme a questi benefici, si nascondono anche dei rischi. Uno di questi è l’uso improprio dell’IA da parte dei malintenzionati, soprattutto nel contesto delle truffe telefoniche, vere and proprie insidie che possono mettere seriamente a repentaglio la privacy e la sicurezza individuale.

Un esempio pratico è dato dal fenomeno delle truffe tramite “deepfake”, ovvero l’utilizzo dell’IA per clonare voci. Questa tecnologia, sebbene abbia applicazioni positive es. nell’ambito dell’intrattenimento e dell’innovazione tecnologica, è divenuta purtroppo lo strumento ideale per i truffatori.

Essi utilizzano le voci clonate per convincere gli interlocutori della loro autenticità – potendo così perpetrare frodi o richieste di denaro. La sfida più grande, in un contesto tecnologico in continuo cambiamento, è quella di rimanere sempre un passo avanti rispetto a chi cerca di sfruttare queste tecnologie per scopi illeciti.

Per farlo, è necessario sviluppare una serie di strategie per proteggere se stessi e i propri dati. Ecco alcuni consigli utili per difendersi da queste truffe:

  • Sospettare sempre di una richiesta di denaro al telefono, specie se proveniente da un numero sconosciuto o un ente che solitamente non usa questo genere di comunicazioni.
  • Non dare mai dati sensibili via telefono, email o messaggi, specie quando richiesto improvvisamente o senza nessun motivo plausibile.
  • Prestare sempre attenzione ai dettagli, soprattutto se la chiamata è registrata o presenta anomalie nella voce o nei tempi di risposta dell’interlocutore.
  • Ricordare che nessuna istituzione finanziaria, organizzazione o governo chiederebbe mai dati personali o confidenziali attraverso chiamate non verificate.
  • Utilizzare tecniche di verifica, come il richiedere delle informazioni specifiche all’interlocutore che solo la persona o l’ente che dice di essere dovrebbero conoscere.

In sostanza, la protezione dai rischi legati all’uso improprio dell’IA passa prima di tutto dalla consapevolezza e dall’educazione informatica. Avendo cura di proteggere i propri dati e conoscendo i rischi associati all’uso delle tecnologie digitali, è possibile prevenire molte delle trappole che i malintenzionati cercano di tendere.