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Una panoramica sulle richieste personalizzate di Microsoft Entra

Approfondimento su come le richieste personalizzate di Microsoft Entra possano migliorare il processo di autenticazione e proteggere le informazioni dell’utente.

Il mondo digitale si sta evolvendo costantemente, richiedendo soluzioni sempre più efficienti e sicure per l’autenticazione degli utenti. In questo contesto, le richieste personalizzate di Microsoft Entra rappresentano un metodo efficace per migliorare il meccanismo di autenticazione. Ma che cosa sono esattamente e come funzionano?

Le richieste personalizzate di Microsoft Entra sono uno strumento che, quando un utente si autentica ad un’app (ad esempio, l’app MS Entra ID), permette di inserire richieste (o claims) all’interno del token di autenticazione. Questo processo avviene tramite un’estensione di autenticazione personalizzata che richiama un’API REST esterna (ad esempio, una Function App), che preleva le richieste da sistemi esterni (ad esempio, un database). Da notare che un provider di richieste personalizzate può essere assegnato a una o più applicazioni.

Un claim, nel linguaggio di Microsoft, può essere visto come un insieme di attributi o caratteristiche appartenenti all’utente finale. Considerando che queste informazioni possono rivestire un’importanza cruciale all’interno di un’organizzazione, gli amministratori del sistema possono desiderare di conservare queste informazioni nell’ambiente locale, senza rinunciare alla possibilità di recuperarle e utilizzarle durante il processo di autenticazione.

Questo servizio trova applicazione in vari scenari, tra cui la transizione graduale dall’Active Directory locale a Microsoft Azure AD, o quando le informazioni sensibili degli utenti devono essere conservate in un ambiente locale per vari motivi.

Per farvi un’idea più precisa del suo funzionamento, ecco una breve descrizione del processo:

  • Dopo l’accesso dell’utente all’applicazione, se l’Azure AD (Azure Active Directory) include un provider di richieste personalizzate, è necessario ottenere le relative funzionalità prima di generare il token.
  • In seguito, il provider di richieste personalizzate interroga il proprio sistema (ad esempio, una Function App) per ottenere le richieste relative a quell’utente, come ad esempio il suo certificato penale.
  • Il sistema ottiene le richieste correlate interpellando il database e restituendole al provider di richieste personalizzate.
  • Infine, il provider di richieste personalizzate pacchetta le informazioni dell’utente, insieme alle richieste appena ottenute, codifica tutte queste informazioni in un token e lo restituisce all’utente.

Da questo processo emerge chiaramente come l’uso delle richieste personalizzate possa offrire un ulteriore strato di protezione e personalizzazione nel processo di autenticazione, permettendo al contempo di rispettare la privacy e la sicurezza delle informazioni dell’utente.

Per implementare questa funzionalità, è possibile creare una Function App attraverso il portale Azure o configurare un progetto locale utilizzando VSCode. In entrambi i casi, è consigliabile selezionare .NET 6 (LTS), modello in-process come runtime e “Windows” come sistema operativo. Una volta configurato il progetto, sarà possibile sfruttare tutto il potenziale delle richieste personalizzate per migliorare e personalizzare l’esperienza di autenticazione alla propria applicazione.

Conclusione

Le richieste personalizzate di Microsoft Entra rappresentano una soluzione versatile e sicura per garantire un processo di autenticazione efficiente e personalizzato. Implementando questa funzionalità, le organizzazioni possono non solo proteggere le informazioni sensibili dei loro utenti, ma anche migliorare l’esperienza di autenticazione, rendendo il processo più fluido e diretto. In un mondo digitale sempre più evoluto e complesso, strumenti come questo giocano un ruolo chiave nell’assicurare il corretto funzionamento e la sicurezza dei nostri sistemi.