Vai al contenuto

Svelati due gigabyte di dati della Heritage Foundation da hacker attivisti

Un noto gruppo di cyber criminali ha divulgato dati sensibili della Heritage Foundation in risposta ai progetti politici dell’organizzazione.

Recentemente, un gruppo affermato di cyber criminali ha rilasciato circa due gigabyte di dati appartenenti alla Heritage Foundation, un noto think tank conservatore con sede a Washington, D.C. I dati, che includono nomi, indirizzi email, password e nomi utente di persone collegate alla fondazione, sono stati resi pubblici come atto di protesta contro il “Project 2025” della fondazione, volto a preparare una serie di politiche per un futuro governo Trump.

Il gruppo SiegedSec, che si autodefinisce composto da “gay furry hackers,” ha dichiarato di aver rilasciato i dati per offrire “trasparenza al pubblico riguardo chi supporta la Heritage Foundation.” Tra i file, vi sono blog e materiali relativi a The Daily Signal, un sito di media affiliato alla Heritage Foundation, creati tra il 2007 e novembre 2022.

L’attacco fa parte della campagna “OpTransRights” di SiegedSec, che in passato ha compreso la defacciatura di siti web governativi e il furto di dati da stati che stanno considerando o implementando leggi anti-aborto o anti-trans. Il gruppo ha dichiarato di essere in possesso di oltre 200 gigabyte di dati aggiuntivi, descritti come “perlopiù inutili,” che non verranno rilasciati.

Gli hacker hanno spiegato che l’obiettivo dell’attacco era anche quello di danneggiare la reputazione della Heritage Foundation, particolarmente tra coloro che occupano posizioni di potere e utilizzano email governative. Questo tipo di esposizione può avere implicazioni significative, allontanando eventuali sostenitori influenti.

Non è la prima volta che la Heritage Foundation viene presa di mira quest’anno. Già in aprile, un funzionario della Heritage aveva comunicato a Politico che il think tank aveva dovuto chiudere la propria rete in risposta a una violazione attribuita a un gruppo di hacker sponsorizzato da uno stato nazionale.

La reazione della Heritage Foundation ai recenti eventi non è ancora pervenuta. Tuttavia, l’attacco arriva in un momento in cui i democratici stanno cercando di collegare Trump alle proposte del Project 2025 come esempio di ciò che potrebbe attendere gli Stati Uniti in caso di un suo secondo mandato. Inoltre, il presidente della Heritage Foundation, Kevin Roberts, ha recentemente dichiarato che la destra americana è “nel processo della seconda rivoluzione americana, che rimarrà incruenta se la sinistra lo permetterà.”