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SK Hynix Orientalizza il Chip-Making Americano

Con un investimento da 4 miliardi di dollari, SK Hynix potenzia il settore dei semiconduttori negli USA, in linea con le politiche di rilancio nazionale.

Un’ondata di investimenti sta attraversando gli Stati Uniti, destinata a rinvigorire il settore chip-making domestico. È il gigante sudcoreano SK Hynix a prendere le redini di questo movimento nell’Indiana, prevedendo la creazione di un nuovo impianto da 4 miliardi di dollari per l’imballaggio di semiconduttori. Questo passo si inscrive perfettamente nel Chips and Science Act, con il chiaro intento delle autorità americane di ritagliarsi una posizione di primo piano nella competitività globale, contrapponendosi alla crescente influenza della Cina nel settore tecnologico.

La previsione di apertura della struttura è per il 2028 e mira all’assunzione di circa 1000 lavoratori, un’impresa che riceverà sostegno da incentivi governativi federali e statali, e dall’impegno di investitori privati. SK Hynix va così ad aggiungersi a Nvidia, colosso della produzione di dispositivi di calcolo ad alte prestazioni, tra cui emergono i chip di memoria ad alta larghezza di banda (HBM), fondamentali per lo sviluppo di intelligenza artificiale generativa, come il rinomato ChatGPT.

Il percorso di SK Hynix ha destato grandissimo interesse, portando la compagnia a duplicare il proprio valore di mercato nel 2023, avvicinandosi alla prospettiva di 200 trilioni di won (circa 148,8 miliardi di dollari), come indicato dal CEO della compagnia, Kwak Noh-jung. Il forte legame con l’IA si rivela un fattore cruciale nel rafforzamento della sua posizione economica.

Parallelamente, la taiwanese TSMC, un’altra titan del settore e cliente di Nvidia, sta estendendo la propria forza lavoro del 30% per rispondere alla crescente domanda di AI. Un’espansione globale che si contrappone alle problematiche incontrate per il lancio di un nuovo impianto in Arizona, dove la ricerca di manodopera qualificata sembra essere il nodo centrale di una sfida ben più complessa, che si lega anche a quesiti di natura finanziaria e negoziale con Washington.

Il Chips and Science Act statunitense interviene in un contesto dove, secondo dati diffusi dalla Casa Bianca, la fetta di mercato USA nella produzione di semiconduttori è crollata dal 37% al 12% nell’arco di tre decenni. Una tendenza che il governo cerca di invertire con forza, invocando una politica di investimenti mirati e collaborazioni internazionali.

L’ingresso di SK Hynix negli Stati Uniti non si limita a un mero business, ma rappresenta anche una risposta strategica ai mutamenti del quadro geopolitico, tecnologico, e economico globale, gettando così le fondamenta per un rinascimento americano nel dominio dei semiconduttori.