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Rifiuti elettronici e l’insidia del litio inutilizzato

La crescita degli scarti elettronici è una questione sottovalutata che nasconde un potenziale enorme se rivalutata.

Dalle statistiche recenti emerges come l’industria del tabacco stia vivendo una sorta di metamorfosi, trainata da un’imponente crescita del settore delle sigarette elettroniche, che ha già toccato ripercussioni economiche sostanziali per lo stato. La generazione di entrate fiscali ha visto un incremento del 123,40% nel 2022, rispetto all’anno precedente, segno evidente di un cambiamento nei consumi e nelle preferenze dei fumatori italiani. Questa evoluzione, tuttavia, cela una problematica di non poco conto nel panorama ambientale: lo smaltimento del litio, componente chiave delle batterie di queste “svapo”.

È innegabile che le sigarette elettroniche abbiano fatto breccia nel cuore di molti ex fumatori, ritagliandosi una significativa quota di mercato. Ma così facendo, emergono nuovi scenari critici legati all’ambiente e alla gestione dei rifiuti elettronici. L’allarme riciclo si fa sentire: all’interno delle sigarette elettroniche usa e getta c’è il 7% di litio, un metallo prezioso e riciclabile, attualmente sottoutilizzato e spesso destinato all’abbandono nelle discariche.

Considerando il volume di rifiuti generati da questi prodotti, è necessario sollevare una riflessione sull’importanza di un sistema di riciclo efficiente. Si stima che negli Stati Uniti ogni secondo siano gettati via cinque vaporizzatori che, cumulati in un anno, totalizzano abbastanza litio da poter produrre fino a 6.000 veicoli Tesla. E in Italia, con una stima di 13,5 milioni di pezzi scartati, ci troviamo di fronte a una quantità di litio tra le 4 e le 8 tonnellate, potenzialmente utilizzabili per la produzione di oltre 650 batterie per auto elettriche in un anno. Con una distribuzione globale del litio concentrata in gran parte in Cina (circa il 65%), è imperativo un ripensamento delle politiche di gestione del fine vita di questi dispositivi.

In risposta a questa emergenza ambientale, recenti regolamentazioni europee hanno iniziato a imporre ai produttori la responsabilità del recupero di una quota significativa dei materiali, con l’obiettivo di aumentare la percentuale di riciclo entro determinate scadenze. Questa direzione prende le mosse da una presa di consapevolezza che un uso sostenibile delle risorse non è più un’opzione, ma una necessità.

Il dibattito sulle sigarette elettroniche non riguarda solo la salute umana, che già presenta varie questioni legate agli effetti del vapore sui polmoni, ma deve necessariamente estendersi alla salute del nostro pianeta. La riqualificazione dei rifiuti elettronici e il corretto recupero del litio inutilizzato potrebbero rappresentare un’opportunità non solo ambientale, ma anche economica, aprendo la strada a un circolo virtuoso di produzione, consumo e riciclo nel rispetto della natura e delle future generazioni.