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Regno Unito: Bloccati i principali siti di Deepfake Pornografici

Un duro colpo per gli amanti dei deepfake: i principali siti specializzati in questo tipo di contenuti vengono bloccati nel Regno Unito.

Nei giorni seguenti alla decisione del governo britannico di intensificare la lotta contro il fenomeno dei deepfake pornografici, sono emerse nuove azioni concrete. In un disegno di legge, le autorità britanniche hanno dichiarato illegali e, quindi, passibili di reato, la produzione e la distribuzione di questo tipo di materiale. Con le nuove regole, chiunque si renda colpevole della creazione e diffusione di video deepfake pornografici potrà essere processato e condannato.

Nel mirino delle autorità britanniche sono finiti i principali player del settore. Il più visitato al mondo e un altro importante sito concorrente hanno infatti deciso di limitare l’accesso ai loro portali da parte degli utenti britannici. Si tratta di un chiaro segno della volontà del governo del Regno Unito di porre fine all’aumento esponenziale di questo fenomeno, che non solo viola la privacy dei soggetti coinvolti, ma rappresenta anche una grave minaccia per la sicurezza informatica del paese.

I deepfake pornografici sono video generati da intelligenza artificiale in cui i volti delle persone vengono sostituiti con quelli di altre, spesso celebrità, in scene esplicite. Questo genere di materiale, di conseguenza, invade la privacy delle persone rappresentate, senza il loro consenso.

Inoltre, i deepfake rappresentano una sfida importante dal punto di vista della cyber security poiché possono essere utilizzati per scopi malevoli. Ad esempio, possono ingannare tecnologie di riconoscimento facciale o essere utilizzati per fini di ricatto o estorsione.

Il blocco dei principali siti che offrono contenuti deepfake rappresenta, quindi, un grande passo in avanti nella lotta contro questa pratica diffusa. Tuttavia, resta da vedere se tale mossa sarà sufficiente a fermare un fenomeno che, data la sua natura digitale e globale, può facilmente perpetrare oltreoceano.

Al momento, la sfida sembra ardua, poiché non è semplice monitorare e controllare continuamente l’infinita rete di siti che si occupano di questo tipo di contenuti. Tuttavia, l’esempio di come il Regno Unito sta affrontando i deepfake potrebbe servire da modello per altri paesi che hanno a cuore le questioni di sicurezza online e la tutela della privacy dei propri cittadini. Di certo, la strada per una soluzione definitiva alla questione dei deepfake è ancora lunga, ma questa è sicuramente una svolta importante.