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Recupero e Validazione dei Dati in Caso di Failover Improvvisi su SQL Server

In ambito SQL Server, gestire i failover imprevisti è essenziale per garantire l’integrità dei dati. Scopri come recuperare informazioni perse.

Nel contesto delle implementazioni SQL Server, che spaziano da soluzioni on-premises a istanze in Azure SQL Database, è cruciale affrontare il fenomeno degli unexpected failovers. Tali eventi possono generare situazioni di discrepanza tra i ruoli degli Availability Group, specialmente quando un failover si verifica in concomitanza con transazioni in corso. Diversi problemi emergono quando il nuovo nodo primario inizia a operare mentre l’originale si trova a fronteggiare delle difficoltà, potenzialmente compromettendo la coerenza dei dati.

Per garantire una ripresa efficace e una validazione delle eventuali perdite di dati, è fondamentale avviare un processo di resincronizzazione tra il nodo primario attuale e il secondario non appena questo torna online. Tale attività serve a riconciliare le transazioni perse e a mantenere la consistenza del database.

Un caso pratico di come gestire questo problema prevede l’impiego di SQL Server Database Compare Utility. Per simulare un failover, sono state create due macchine virtuali SQL Server sullo stesso subnet, con l’Always-On High Availability attivato su entrambe. È stata quindi ripristinata una versione semplificata del database WideWorldImportersDW impostata in modalità di recupero completo.

Successivamente, sono stati configurati i certificati e gli accessi necessari per le Availability Groups (AG) senza domini e creato un gruppo AG per la modalità di commit asincrono, essenziale per la simulazione della perdita di transazioni. Durante l’attività, un simulatore di transazioni ha registrato numerosi eventi al secondo nel database primario.

Quando l’istanza primaria viene interrotta, una porzione di transazioni già confermate non viene replicata nell’istanza secondaria, creando così l’esigenza di recuperare tali dati non replicati. Il primo passo consiste nell’aprire il dashboard della nuova istanza primaria per verificare lo stato dei cluster e comprendere il livello di perdita di dati.

Una volta che la vecchia istanza primari viene riavviata, diventa necessario creare un database snapshot prima di effettuare transizioni nel ruolo di nodo secondario. Questo passaggio è vitale poiché consente di precisare lo stato dei dati prima della sincronizzazione, per evitare ulteriori perdite.

La consultazione dell’SQL Server Database Compare Utility offre la possibilità di rilevare eventuali discrepanze tra il nuovo e il vecchio primario. In un recente caso, la comparazione ha svelato un totale di 313 differenze nelle operazioni di aggiornamento e 423 righe mancanti, ciò implica che non ci sono state eliminazioni non replicate a causa della tempistica delle cancellazioni simulate.

Per affrontare i dati mancanti, SQL Server Database Compare genera script SQL per aggiornare e inserire quelli necessari affinché gli schemi siano allineati. Attraverso l’applicazione di queste modifiche, i database possono essere riportati a stato di coerenza, favorendo così un recupero dei dati essenziale per il business.

Il processo non è solo una questione di recupero immediato ma tocca anche pratiche di gestione previste per il futuro, con l’obiettivo di garantire la solidità del sistema SQL Server nei momenti critici. Questi approcci mirano a minimizzare gli effetti delle interruzioni, preservando così la fiducia degli utenti e la stabilità delle operazioni aziendali.