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Operazione internazionale smantella gruppo di cyber-frode in Africa Occidentale

Un’operazione internazionale porta all’arresto di 300 individui e al sequestro di $3 milioni, colpendo il gruppo criminale “Black Axe” in Africa Occidentale.

Un’operazione di polizia internazionale ha portato all’arresto di 300 individui coinvolti in crimini organizzati e cyber-frode in Africa Occidentale. L’operazione, denominata Jackal III, ha anche condotto al sequestro di $3 milioni di beni e al blocco di 720 conti bancari, come riportato da Interpol.

Gli arresti, effettuati in cinque continenti, fanno parte di uno sforzo globale per contrastare il crescente fenomeno delle frodi finanziarie provenienti dall’Africa Occidentale. Isaac Oginni, direttore del Centro Anti-Corruzione e Crimine Finanziario di Interpol, ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per combattere queste reti criminali estese. Secondo Oginni, identificare i sospetti, recuperare fondi illeciti e arrestare i capi delle organizzazioni criminali, consente di indebolire la loro influenza e ridurre il loro potenziale di causare danni a livello globale.

L’operazione ha preso di mira il gruppo “Black Axe”, una mafia nigeriana nota per i suoi metodi violenti e attiva da decenni in diverse attività criminali. Secondo un rapporto della BBC del dicembre 2021, il gruppo è coinvolto in cyber-frode, traffico di esseri umani, contrabbando di droga e crimini violenti sia in Africa sia a livello internazionale.

Questa rete criminale utilizzava conti bancari in tutto il mondo per facilitare le frodi, e sono attualmente in corso indagini in 40 paesi per sospetta attività di riciclaggio di denaro. Gli Stati Uniti, ad esempio, avevano già arrestato 33 persone in Texas nel 2021, collegandoli a truffe di compromissione della posta elettronica aziendale (BEC), truffe agli investitori e frodi relative alle assicurazioni di disoccupazione. L’accusa riguardava il furto e il riciclaggio di oltre $17 milioni da almeno 100 vittime.

Secondo l’FBI, la compromissione della posta elettronica aziendale è una delle forme di crimine informatico più dannose dal punto di vista finanziario. Tra giugno 2016 e dicembre 2021, le perdite internazionali legate al BEC ammontavano a $43 miliardi, come riportato in un comunicato pubblico del maggio 2022.