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OpenAI si scusa per l’uso non autorizzato della voce di Scarlett Johansson

Un recente sviluppo critico per OpenAI riguardo all’uso della voce di una celebrità senza il dovuto consenso. Scopri i dettagli della vicenda.

All’inizio del 2023, OpenAI ha introdotto una nuova avvincente funzionalità vocale per la sua piattaforma ChatGPT, denominata Omnia. Quest’ultima innovazione si distingue nettamente dalle tradizionali voci sintetiche presenti in assistenti digitali come Alexa o Siri. Infatti, Omnia è stata progettata per offrire una maggiore realismo, capace di rispondere in tempo reale e perfino di interagire con gli utenti in modo più umano, come ad esempio attraverso risatine durante scambi divertenti.

Tuttavia, la recente polemica si è scatenata quando è emerso che OpenAI aveva sfruttato la voce di Scarlett Johansson per questa funzionalità senza aver ottenuto il consenso necessario. Questo ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla privacy e ai diritti d’immagine delle celebrità, alimentando un dibattito importante sulle implicazioni etiche di tali tecnologie di intelligenza artificiale.

In seguito alle critiche sollevate, OpenAI ha rapidamente risposto alle preoccupazioni dichiarando di aver preso le dovute misure correttive per evitare simili incidenti in futuro. L’azienda ha annunciato l’implementazione di protocolli più stringenti riguardo all’uso di voci di personaggi pubblici e il rafforzamento dei propri sistemi di verifica per garantire che ogni utilizzo di tali risorse avvenga nel rispetto delle normative vigenti.

Questo episodio ha evidenziato il crescente bisogno di regolamentare l’uso delle tecnologie vocali e dell’intelligenza artificiale, specialmente in un’epoca in cui l’identità e l’immagine personale sono sempre più vulnerabili all’uso non autorizzato. Le aziende dovranno garantire un’approccio rispettoso e trasparente, particolarmente quando si tratta di vite e reputazioni di individui pubblici.

Il caso di Scarlett Johansson non rappresenta solo un esempio di disattenzione, ma anche un richiamo alla responsabilità per tutte le entità che operano nel settore dell’intelligenza artificiale. La tecnologia avanza rapidamente e, di conseguenza, le norme etiche e legali devono evolversi altrettanto velocemente per proteggere i diritti individuali e mantenere la fiducia del pubblico nei confronti delle innovazioni emergenti.