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Migliorare il reclutamento cyber: semplificazione delle autorizzazioni dal DHS

Il DHS punta a semplificare il processo di autorizzazione per rafforzare il reclutamento nel settore della cybersecurity.

Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS) è impegnato a semplificare il processo di determinazione dei requisiti di autorizzazione per le sue posizioni nel campo della cybersecurity. Questa dichiarazione è emersa durante un’audizione alla Camera, dove il direttore dell’informazione del DHS ha illustrato gli sforzi in corso per accelerare l’assunzione di personale qualificato.

Eric Hysen, chief information officer del DHS, ha risposto alle preoccupazioni del rappresentante Bennie Thompson in merito al lento processo di assunzione del governo federale, che potrebbe ostacolare il reclutamento di talenti nel campo della cybersecurity. Hysen ha parlato di un approccio multiprongato, che include l’uso del Cybersecurity Talent Management System e la revisione dei protocolli di autorizzazione.

Uno dei punti chiave sollevati è stato quello di ridurre i requisiti per le autorizzazioni di sicurezza, specialmente per i ruoli che non richiedono l’accesso a materiali classificati. Hysen ha sottolineato l’importanza di espandere l’uso delle autorizzazioni provvisorie sia a livello secret che top secret, per evitare di bloccare inutilmente le assunzioni.

Durante la stessa udienza, è emerso che l’Ufficio del Direttore Nazionale della Cyber (ONCD) sta collaborando con l’Ufficio di Gestione del Personale e l’Ufficio di Bilancio per affinare un “processo di assunzione a pool” per le posizioni federali in ambito cyber. Questo approccio prevede l’uso di un solo certificato per candidato, riducendo i tempi di inserimento nel personale.

Il Cybersecurity Talent Management System del DHS è un altro tassello fondamentale nella strategia di reclutamento. Hysen ha annunciato l’espansione aggressiva di questo programma, che dovrebbe ridurre significativamente i tempi di assunzione grazie al mantenimento di una “ready talent pool”.

Una delle tematiche centrali dell’udienza è stata l’impegno del governo federale nel migliorare il reclutamento, con un’attenzione particolare alle popolazioni storicamente sottorappresentate nel settore cyber. Hysen ha discusso delle partnership con istituzioni educative per sviluppare programmi di cybersecurity fin dalla scuola primaria, mentre Mo ha illustrato i progressi del programma CTE CyberNet del Dipartimento dell’Istruzione.

Rodney Petersen, direttore dell’Iniziativa Nazionale per l’Educazione alla Cybersecurity del NIST, ha messo in evidenza una serie di webinar focalizzati sulle popolazioni rurali e sottorappresentate, sottolineando la necessità di mantenere opportunità di lavoro flessibili e remote anche dopo la pandemia per attrarre talenti da tutto il territorio nazionale.

L’udienza ha anche evidenziato un cambio di paradigma nell’assunzione per le posizioni cyber, con una maggiore enfasi sulle competenze rispetto ai tradizionali requisiti di laurea. Harry Coker, in dichiarazioni precedenti come direttore dell’ONCD, ha confermato che la Casa Bianca sta rivedendo i requisiti educativi per i lavori federali in ambito cybersecurity.

Infine, diversi legislatori presenti all’udienza hanno annunciato il lancio imminente di nuove proposte di legge aimed at aumentare e diversificare la forza lavoro del settore cyber, con finanziamenti previsti per promuovere le opportunità di lavoro nel campo della cybersecurity a gruppi demografici vari e meno tradizionali.