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Meta e l’assistenza inadeguata alle vittime di hacking

L’indifferenza di Meta verso le vittime di hacking su Facebook e Instagram solleva preoccupazioni legali.

Un nutrito gruppo di legali statunitensi, precisamente 41 procuratori generali, lancia un’accusa al colosso dei social media, Meta, la quale sembrerebbe voltare le spalle agli utenti di Facebook e Instagram che subiscono intrusioni malevole nei propri account. La richiesta è chiara: azioni immediate per supportare adeguatamente le vittime di queste violazioni digitali.

Il crescente fenomeno dei crimini informatici, che si ramifica dalle semplici truffe online agli attacchi a veri e propri database aziendali, pone sotto i riflettori la questione della cyber security e del sostegno che grandi aziende come Meta dovrebbero offrire. Non si può ignorare l’aggravio che tale trascuratezza causa alle forze di polizia e ai corpi investigativi, i quali si ritrovano ad erogare assistenza a individui trascurati dalle piattaforme stesse sui cui avvengono gli attacchi.

L’assenza di assistenza viene denunciata come uno scarico di responsabilità che inasprisce il carico di lavoro degli apparati di sicurezza, già oberati da casi di hacking e frode informatica. Nel panorama delle priorità aziendali, la protezione degli utenti e il recupero degli account compromessi dovrebbero ricoprire posti di primaria importanza, ma ciò che sembra emergere è un deficit di risposte concrete nei confronti di coloro che subiscono violazioni della loro sfera digitale.

La gravità del problema si estende oltre il disagio individuale: la mancanza di un’adeguata gestione delle crisi di sicurezza digitale pone a rischio la privacy dei dati personali degli utenti, l’integrità degli account corporativi e, di conseguenza, la sicurezza delle informazioni aziendali e personali. La sensazione di insicurezza che ne deriva è capacità di influenzare negativamente la fiducia nell’ecosistema digitale nel suo complesso.

È dovere di compagnie come Meta – che governano il circolo virtuoso dell’informazione online – adottare una postura proattiva, articolando una risposta che sia all’altezza delle aspettative degli utenti e delle norme legali sottese al diritto digitale e alla tutela dell’utente. Azioni volte alla prevenzione, al rapido intervento in caso di violazioni e a un’assistenza qualificata possono delineare la strada per un web più sicuro e una maggiore responsabilità sociale aziendale.