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L’ondata crescente di disinformazione guidata dall’AI: l’Europa è preparata per il suo impatto sulle elezioni?

Le tecniche di disinformazione guidate dall’Intelligenza Artificiale, come l’audio deepfake, complicano sempre più le sfide verso una comunicazione politica autentica in vista delle imminenti elezioni europee.

Nell’epoca attuale, la disinformazione è prevalentemente progettata su una scala vasta e pericolosa, e riveste un ruolo imponente nel manipolare il clima politico. Mentre le elezioni europee di giugno si avvicinano, la preoccupazione sull’ampio impiego di campagne di disinformazione, inclusi i contenuti generati attraverso l’Intelligenza Artificiale (IA), diventa sempre più reale.

La Commissione Europea non è inattiva di fronte a questa minaccia. A marzo, ha introdotto delle nuove linee guida con l’obiettivo di salvaguardare gli utenti dai contenuti fuorvianti e falsi che rischiano di condizionare il voto. Diverse piattaforme digitali hanno aderito al codice di condotta proposto dalla UE per contrastare la diffusione della disinformazione.

I contenuti falsi e ingannevoli possono dilagare in diversi contesti, con alcuni temi come i cambiamenti climatici, l’immigrazione e il conflitto in Ucraina che si profilano come la preda ideale per queste campagne. L’emergere del fenomeno dei deepfake audio, un esempio avanzato di disinformazione basata sull’IA, non fa che intensificare il problema.

Questi deepfake audio, realistiche registrazioni false create utilizzando l’IA, possono minare la fiducia del pubblico nei confronti dei leader politici e condurre a percezioni alterate delle tematiche cruciali. Per esempio, durante le elezioni slovacche del 2023, Michal Šimečka, leader del Partito Progressista, è stato vittima di una campagna di disinformazione che ha coinvolto una falsa registrazione audio.

Sebbene la maggior parte dei partiti politici europei abbia firmato un codice di condotta elettorale, questo da solo non è sufficiente. Anche se ci sono strumenti per identificare le fake news, non esiste ancora un sistema infallibile per riconoscere i deepfake dannosi. Fino a quando non si identificheranno metodi più efficaci per localizzare e neutralizzare i deepfake, gli elettori dovranno rimanere vigili e sospettosi.

Parallelamente, molte piattaforme di social media stanno adottando misure per contrastare la disinformazione. TikTok, Meta (precedentemente Facebook) e Google hanno avviato iniziative specifiche, insieme al lancio di varie campagne di sensibilizzazione. Nonostante queste azioni, la responsabilità individuale rimane la difesa più affidabile contro la disinformazione.

Il futuro ci riserva una lotta continua per preservare l’integrità delle informazioni politiche. La protezione dei processi democratici richiede un’impegno collettivo, un impegno che va oltre le elezioni imminenti e che si estende a tutte le sfere della società.