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L’incidenza delle immagini IA nei social network: combattere la disinformazione

Il ricorso a immagini generate artificialmente su social network contribuisce alla diffusione della disinformazione. Esaminiamo le strategie per mitigare questo fenomeno e identificare i contenuti ingannevoli.

In questa era digitale, le tecnologie di intelligenza artificiale (IA) non finiscono di stupirci con le loro applicazioni innovative. Un campo emergente in cui queste tecnologie stanno avendo un impatto significativo è la generazione di immagini. Tuttavia, come spesso accade, le potenzialità di questa tecnologia possono essere sfruttate anche per scopi malintenzionati. È il caso della crescente diffusione nei social network di immagini prodotte da IA, molti delle quali utilizzate per propagare la disinformazione.

Si tratta di un fenomeno inquietante che potrebbe avere gravi conseguenze, se non affrontato in modo appropriato. Ecco perché è importante esaminare le possibili misure che possono essere adottate per combattere la disinformazione derivante dalle immagini create da IA e i consigli utili per riconoscere i contenuti ingannevoli sui social media.

Prima di tutto, è fondamentale comprendere il funzionamento delle tecnologie di generazione di immagini basate sull’IA. Queste tecnologie sfruttano una particolare tipologia di reti neurali artificiali, i Generative Adversarial Networks (GAN). I GAN producono immagini incredibilmente realistiche di soggetti inesistenti, partendo semplicemente dal nulla. Possiamo immaginare i GAN come un pittore (rete generativa) che crea opere d’arte da zero e un critico d’arte (rete discriminativa) che giudica la qualità di queste opere ponendo particolare attenzione alla loro somiglianza con immagini reali. A forza di addestramento, il pittore diventa sempre più bravo a creare immagini realistiche.

Queste immagini generative possono essere utilizzate in vari modi, non tutti necessariamente negativi. Nel settore del design e dell’arte digitale, ad esempio, le immagini generate da IA sono uno strumento potentissimo. Tuttavia, nei social media, l’uso distorto di queste tecnologie sta diventando un serio problema. Gli account creati con avatar generati da IA cercano di accrescere la propria audience sui social network tramite contenuti che propagano disinformazione e fake news. Questa pratica, purtroppo, sembra diventare sempre più frequente.

Per contrastare il diffondersi di tale fenomeno, è possibile adottare diverse strategie. Una possibile misura consiste nell’utilizzare gli stessi strumenti di intelligenza artificiale per rilevare e bloccare i contenuti fake. Alcune piattaforme stanno già sperimentando l’uso di algoritmi di apprendimento per identificare i profili con avatar generati da IA, contrassegnandoli opportuna

Un’altra soluzione potrebbe essere l’adozione di regolamentazioni più stringenti da parte delle piattaforme social, integrando controlli più accurati nella fase di creazione dell’account. In questo modo, si potrebbe limitare la creazione di profili con photo-avatar generati artificialmente.

Infine, oltre a queste misure tecniche, è cruciale sensibilizzare il pubblico sulla questione. La chiave per contrastare la disinformazione risiede anche nella capacità degli utenti di riconoscere i contenuti falsi e di esercitare un uso consapevole e critico delle reti sociali. In tal senso, le campagne educative e le iniziative di literacy digitale giocano un ruolo fondamentale.

Non possiamo negare la potenza e l’innovazione delle immagini generate da IA. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli dei possibili abusi e lavorare insieme per garantire che queste tecnologie siano usate in modo responsabile, a beneficio della società, e non come strumenti di disinformazione.