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Le priorità di Coker: Coesione Federale e Rafforzamento della Workforce Cyber

Harry Coker punta alla collaborazione federale per affrontare le sfide della cybersecurity e rafforzare le competenze della forza lavoro.

Harry Coker, il Direttore Nazionale del Cyber, ha annunciato che uno dei suoi principali obiettivi è promuovere la “coesione federale”, collaborando con le diverse parti del governo federale. Questo ruolo è stato creato dal Congresso più di tre anni fa e successivamente consolidato dall’amministrazione Biden, trasformandosi in un’organizzazione di circa 80 persone.

In un’intervista recente, Coker ha discusso vari temi tra cui la forza lavoro cyber e le sfide irrisolte della cybersecurity. La sua gestione si distingue per una strategia basata sulla collaborazione. “Guidiamo attraverso la collaborazione,” ha affermato Coker. “Non dobbiamo essere per forza i primi o i più importanti, finché lavoriamo insieme nella direzione giusta.”

Coker ha iniziato il suo mandato circa sette mesi fa, succedendo a Chris Inglis come secondo Direttore Nazionale del Cyber confermato dal Senato. L’uscita di Inglis è stata accompagnata da tensioni con Anne Neuberger e Jen Easterly, figure chiave nella sicurezza nazionale. Tuttavia, Coker ha espresso fiducia nella solidità delle sue relazioni lavorative, sottolineando la professionalità nonostante le possibili divergenze. “Anne ed io ci conosciamo da anni. Siamo amici, rispettosi e professionali,” ha detto Coker.

La collaborazione di Coker si estende anche a uffici come l’Office of Management and Budget, con cui ha delineato le priorità cyber per il bilancio federale del 2026. Questa iniziativa ha ricevuto feedback positivi dalle agenzie coinvolte, indicando un apprezzamento per il lavoro congiunto svolto.

Inoltre, l’ufficio di Coker fa spesso riferimento all’Istituto Nazionale di Standard e Tecnologia per competenze su argomenti come la promozione di linguaggi di programmazione sicuri. “È uno degli aspetti che mi piacciono di questo ufficio,” ha detto Coker. “Riconosciamo le competenze fondamentali dei nostri partner di missione che sfruttiamo.”

Un altro aspetto importante del suo lavoro riguarda l’incremento delle competenze e della forza lavoro nel campo della cybersecurity. Per Coker, colmare il divario nella workforce cyber è una delle priorità a breve termine. “Non stiamo competendo con il settore privato nel reclutamento di personale cyber,” ha spiegato. “Ci stiamo integrando a vicenda.”

Le competenze più rilevanti in ambito cyber, secondo Coker, sono il pensiero critico, l’agilità e la capacità di resistere alla compiacenza. In un mondo in cui gli avversari diventano sempre più creativi, queste qualità sono essenziali. Coker ha anche evidenziato che, con l’affermarsi dell’intelligenza artificiale, una laurea in Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica non è necessariamente indispensabile per contribuire nel campo cyber.

Coker propone di supportare maggiormente gli enti statali, locali, tribali e territoriali, spesso insufficientemente equipaggiati per affrontare le minacce cibernetiche provenienti da stati nazionali. “Questi enti hanno bisogno di risorse aggiuntive,” ha affermato. “Le minacce da parte di stati nazionali e attori cibernetici malevoli stanno prendendo di mira le nostre forniture d’acqua in piccole città.”

In definitiva, Coker e il suo ufficio si concentrano su problemi complessi. “Amiamo affrontare problemi difficili e stiamo lavorando su problemi difficili,” ha concluso. La loro sfida è continua, ma l’importante è fare progressi costanti.