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L’Argentina di Milei e l’uso dell’AI per la previsione criminale

L’Argentina introduce un controverso approccio alla sicurezza ispirato a Minority Report, destando preoccupazioni globali.

L’Argentina, sotto la direzione di Javier Milei, sta intraprendendo una strada inquietante nell’ambito della sicurezza, ispirandosi ai concetti distopici presentati nel film Minority Report, realizzato nel 2002 da Steven Spielberg. In quello che sembra essere un tentativo di modernizzare le forze di sicurezza, il governo argentino ha annunciato l’impiego dell’intelligenza artificiale (AI) per predire i crimini prima che avvengano.

Questa iniziativa suscita una serie di interrogativi etici e pratici. L’idea di utilizzare algoritmi per analizzare dati e comportamenti al fine di anticipare atti criminosi richiama alla mente le tematiche sollevate nella narrativa di Philip K. Dick, dove i crimini vengono previsti attraverso una tecnologia avanzata. La riscrittura della sicurezza pubblica attraverso un approccio previsionale solleva timori legati alla privacy, ai diritti civili e all’affidabilità degli algoritmi.

Le forze dell’ordine argentine intendono utilizzare una varietà di fonti di dati — dai social media ai registri di reati precedenti — per creare profili predittivi degli individui e delle aree a rischio. Tali pratiche rischiano di alimentare discriminazioni e stereotipi, poiché i sistemi di AI non sono immuni da bias umani. È essenziale considerare come queste tecnologie possano interagire con le già esistenti disuguaglianze sociali e razziali, rendendo vulnerabili intere comunità.

In aggiunta, l’eccessivo affidamento sulle tecnologie di sorveglianza e ai strumenti predittivi potrebbe portare a un aumento della militarizzazione delle forze di polizia, capace di trasmettere un messaggio di paura e controllo piuttosto che di sicurezza e protezione. Questo modello di governance potrebbe portare a una situazione in cui le libertà civili si restringono in favore di un’illusoria sicurezza.

Il dibattito su questo argomento si amplia ulteriormente, coinvolgendo esperti di diritto e scienziati sociali che avvertono sui pericoli insiti nell’adozione di queste misure drastiche, chiedendo una regolamentazione chiara e trasparente sulle modalità di impiego dell’AI nel settore della sicurezza. La sfida per l’Argentina sarà quindi non solo quella di implementare queste tecnologie, ma di farlo rispettando diritti fondamentali e garantendo la giustizia sociale.

La questione della sicurezza e del controllo dei crimini non è solo un problema argentino, ma ha ramificazioni globali. Paesi di tutto il mondo stanno esplorando come l’AI può essere un potente alleato nella lotta contro la criminalità. Tuttavia, si pone l’interrogativo cruciale: fino a che punto si è disposti a sacrificare la privacy e le libertà individuali in nome della sicurezza? Un equilibrio delicato e necessario dovrà essere trovato per evitare che le società scivolino in uno stato di sorveglianza permanente.