Vai al contenuto

La Proposta di Italia Viva: Un’Agenzia Governativa Contro le Fake News

Italia Viva propone un emendamento al Ddl Sicurezza per istituire un’Agenzia governativa contro le fake news, con l’obiettivo di proteggere i processi democratici.

La lotta alle fake news, in particolare quelle che mirano a influenzare i processi democratici, potrebbe presto essere gestita da un’Agenzia governativa. Questa è l’idea alla base dell’emendamento proposto da Italia Viva, firmato dal deputato Mauro Del Barba, al disegno di legge Sicurezza attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.

L’emendamento propone di “istituire presso la presidenza del Consiglio l’Agenzia sulla disinformazione e la sicurezza cognitiva, attribuendole compiti in merito alle informazioni finalizzate al danneggiamento del corretto funzionamento dei processi democratici”.

Il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir, è il principale promotore di questa proposta. Secondo Borghi, l’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente la quotidianità, le relazioni sociali, il lavoro, la sicurezza e anche le guerre. Di conseguenza, è necessario un piano nazionale per prevenire e contrastare le nuove minacce derivanti dalle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, e una legislazione specifica contro la disinformazione avanzata.

Il senatore ha sottolineato che l’istituzione di un’Agenzia nazionale per la disinformazione e la sicurezza cognitiva non rappresenta una forma di censura, ma piuttosto uno strumento per distinguere tra informazione e disinformazione.

L’emendamento, inizialmente dichiarato inammissibile, è stato successivamente riammesso. Tra gli altri emendamenti riammessi, vi è quello del democratico Matteo Mauri, responsabile sicurezza e cybersecurity del PD, che propone di “delegare al Governo per la definizione di una strategia nazionale per il contrasto agli attacchi informatici di tipo ransomware”.

Un altro emendamento rilevante è quello del forzista Tommaso Antonino Calderone, che mira a superare il limite che impedisce agli esperti di cybersicurezza delle Forze Armate e delle Forze di Polizia di prestare servizio nell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) senza perdere il grado o la certezza della progressione di carriera.

L’esame del ddl Sicurezza riprenderà dopo le elezioni europee dell’8 e 9 giugno.