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La Migrazione da CentOS con EOL in Azure

Scopri come gestire la migrazione da CentOS, in procinto di raggiungere la fine del supporto in Azure, e quali alternative considerare.

Il termine del supporto (End-of-life, EOL) per CentOS è alle porte, con una data stabilita per il 30 giugno 2024. I clienti che attualmente utilizzano CentOS in ambiente Microsoft Azure devono ora affrontare la sfida di migrare a un nuovo sistema operativo per continuare a ricevere aggiornamenti di sicurezza, patch e nuove funzionalità. Senza questi aggiornamenti, i sistemi operativi diventano vulnerabili a minacce di sicurezza, manutenzioni impreviste e vari problemi tecnici.

Per le aziende che devono navigare in questa transizione, vi sono diverse opzioni di migrazione e considerazioni da tenere a mente. Un aspetto fondamentale è decidere se si vuole mantenersi in una distribuzione Linux compatibile con CentOS o se si preferisce passare a un sistema operativo commerciale, il che implica spesso un modello di supporto a pagamento. Inoltre, è essenziale valutare l’origine delle immagini di configurazione dei propri sistemi virtuali in Azure, dato che alcune sono personalizzate mentre altre provengono direttamente dal Azure Marketplace.

Una migrazione può avvenire attraverso un’operazione sul posto, che conserverebbe l’attuale VM effettuando una conversione, o avviando da zero con una nuova VM e un nuovo sistema operativo. Sebbene quest’ultima opzione possa sembrare più onerosa in termini di tempo e risorse, Microsoft raccomanda di iniziare con una nuova VM per ottenere i migliori risultati complessivi.

Se l’istituzione richiede più tempo per organizzare la migrazione, esistono soluzioni come il supporto esteso per CentOS 7. Società come SUSE, OpenLogic e TuxCare offrono servizi di cyber security che estendono il ciclo di vita di CentOS fornendo un supporto aziendale a lungo termine.

Per chi vuole mantenere la compatibilità con CentOS, è possibile optare per distribuzioni che offrono strumenti di conversione per sostituire i binari attuali, aggiornare le fonti del contenuto mentre si mantiene una certa compatibilità con il sistema operativo in uso. Altre opzioni includono la transizione verso una distribuzione commerciale, che può richiedere una sottoscrizione e una licenza valide per effettuare la conversione. Ulteriori risorse fornite da partner di Microsoft possono essere trovate per guide specifiche sulla migrazione verso distribuzioni quali Red Hat, Ubuntu, SUSE o AlmaLinux.

Infine, con la migrazione è possibile considerare l’opzione di modernizzare le proprie applicazioni con soluzioni gestite come Azure Kubernetes Services e Azure Database for PostgreSQL, potenziando così lo sviluppo delle applicazioni e migliorando sicurezza ed affidabilità.

Per approfondire queste considerazioni e identificare le opzioni più adeguate per la propria infrastruttura, è disponibile una vasta gamma di risorse e documentazione sul sito ufficiale di Microsoft, inclusi seminari online, whitepaper, guide alla migrazione e strumenti dedicati per supportare questo importante cambiamento.