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La Blockchain Come Strumento Legale per Vittime di Furto Cripto

L’utilizzo innovativo della blockchain per notificare azioni legali ai ladri di criptovalute apre una nuova frontiera nella lotta contro il crimine informatico.

In una battaglia legale senza precedenti, un uomo della California ha intentato una causa contro l’ignoto detentore di un portafoglio di criptovalute che contiene i fondi da lui rubati in seguito a un attacco di tipo SIM-swapping nel 2021. La suggestiva strategia giuridica adottata potrebbe rappresentare un punto di svolta per le vittime che aspirano a riottenere i propri beni sottratti mediante procedimenti giudiziari.

Ryan Dellone, un lavoratore nel settore sanitario di Fresno, ha subito il furto di circa 100.000 dollari in criptovalute in seguito a un attacco informatico. Il malvivente è riuscito a entrare nel suo account Coinbase, piattaforma di scambio per criptovalute, e a trasferire il denaro dopo aver effettuato il cambio della SIM, grazie alla complicità di un dipendente della compagnia telefonica di Dellone. L’azione ha permesso ai criminali di assumere il controllo del numero di telefono della vittima e, di conseguenza, di accedere al suo account Coinbase.

Attraverso l’assistenza di esperti nel tracciamento del flusso di fondi rubati nel mondo delle criptovalute, l’avvocato di Dellone, Ethan Mora, ha identificato il portafoglio Bitcoin che risultava essere la destinazione finale delle criptovalute rubate al suo cliente. La procedura giudiziale successivamente adottata ha permesso a Dellone di notificare la causa direttamente all’indirizzo Bitcoin sospettato di essere in possesso dei fondi rubati, attraverso un messaggio testuale incluso in una transazione di Bitcoin.

Le transazioni Bitcoin sono di dominio pubblico e possono includere un messaggio facoltativo. Tale messaggio sfrutta l’inserimento di metadati tramite un’istruzione conosciuta come “OP_RETURN” che viene salvata sulla blockchain. In questo caso specifico, il messaggio allegato alla transazione Bitcoin conteneva un link a Google Drive dove era possibile consultare la documentazione del procedimento legale. Questo permette la notifica senza conoscere l’identità dello sconosciuto detentore.

Inoltre, l’approvazione dell’utilizzo di questo metodo di notifica da parte di un giudice federale rappresenta un precedente giuridico rilevante. In alcuni casi, i fondi potrebbero essere congelati o sequestrati da piattaforme di scambio di criptovalute nel caso in cui i malviventi cercassero di spostarli o spenderli, a seguito di un giudizio in contumacia.

L’evoluzione del quadro legale sulle procedure di notifica dimostra un adattamento del sistema giudiziario alle sfide poste dal mondo digitale, includendo la possibilità di notificare via email o tramite criptovalute. Questo caso può anche avere l’effetto di spronare il governo a fornire informazioni utili alle vittime di furti di criptovalute, offrendo loro la possibilità di recuperare i fondi sottratti senza dover aspettare un intervento delle autorità.

Mark Rasch, ex procuratore federale presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, sottolinea l’importanza di questo adattamento legale, che può aiutare le vittime ad agire più rapidamente nel perseguire la restituzione dei fondi rubati.

Nonostante lo scenario incoraggiante, la realtà è che la maggior parte delle vittime non rivede mai i fondi sottratti. Tuttavia, segnalazioni ufficiali a enti come la polizia locale e l’Internet Crime Complaint Center (IC3) possono aumentare le probabilità che le autorità federali agiscano e, a volte, riescano a congelare o sequestrare assets in collegamento a specifici crimini.

Questo processo può richiedere anni, ma quando i fondi vengono infine restituiti, le vittime con reclami documentati hanno maggiori chance di essere compensate. Questo caso pionieristico potrebbe dunque rappresentare un faro di speranza per un maggior numero di vittimi che desiderano legittimamente riavere indietro i loro fondi rubati.