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Incremento delle vittime terroristiche nel 2023

Il 2023 segna un incremento del 22% delle vittime del terrorismo, nonostante una diminuzione degli attacchi.

L’anno 2023 ha documentato una preoccupante escalation nella letalità degli attacchi terroristici, con un incremento complessivo del 22% delle vittime rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge nettamente dal Global Terrorism Index 2024, il quale segnala un calo nel numero totale di attacchi ma evidenzia una maggiore efficacia distruttiva nelle azioni compiute.

Il risultato è che, se nel 2022 si registrava una media di 1,6 persone decedute per ciascun assalto terroristico, nel 2023 il rapporto vittime/attacco si è innalzato a 2,5. Ciò implica una strategia terroristica concentrata non tanto sul numero ma sulla potenza degli attacchi. Queste azioni hanno colpito soprattutto l’Africa sub-sahariana, in particolare in stati come Burkina Faso, Niger, Nigeria e Camerun, nazioni caratterizzate da persistenti conflitti armati.

Il Burkina Faso, con 1.907 morti, detiene il tragico record del maggior numero di vittime per terrorismo nel 2023. In questi contesti, dove sono presenti guerre civili o conflitti tra fazioni, l’indice di mortalità per attacchi terroristici è sestuplicato rispetto ai paesi in pace.

In quest’ottica, cronache recenti hanno riportato della strage avvenuta al Crocus City Hall a Mosca, dove gli autori, terroristi radicalizzati di Isis-K originari del Tagikistan, hanno provocato la morte di 137 persone e il ferimento di altre 180. Un attacco di una tale portata ha reso necessario, anche al presidente Putin, il riconoscimento della minaccia terroristica quale causa dell’eccidio, forzandolo inizialmente a scostarsi dalle accuse rivolte verso l’Ucraina.

Il focus sul terrorismo israeliano rivela anche un notevole aumento di vittime, passando da 24 a 1.210 in un solo anno. Questa impennata coincide con l’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas contro Israele, che rappresenta il maggior attacco terroristico dalla tragedia dell’11 settembre.

Nonostante il predominio dei Talebani in Afghanistan dal 2021, l’ISIS-K rimane una forza pericolosa, con il 75% dei suoi attacchi indirizzati contro il regime attualmente al potere nel paese. Inoltre, l’attacco di Mosca potrebbe suggerire una prospettiva di minaccia diretta verso la Russia, per le sue relazioni con l’Iran e potenziali operazioni contro il narcotraffico, indicando che la geopolitica del terrorismo è in una fase di evoluzione.

In conclusione, i dati indicano come il fenomeno del terrorismo stia subendo un cambiamento di paradigma nelle strategie, con una tendenza a ridurre la frequenza ma ad aumentare la letalità degli attacchi. Ciò solleva nuove sfide per la sicurezza globale e richiede un’attenzione rinnovata da parte delle agenzie internazionali e degli stati nel contrasto e nella prevenzione del terrorismo.