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Incrementare Affidabilità Patch con Azure

Esplora le pratiche affidabili di patching per sistemi operativi in ambienti Azure, includendo strategie di staged patching automatizzate.

Le organizzazioni aziendali di oggi sono sempre più dipendenti da infrastrutture IT efficienti e sicure. Entra in scena il concept di staged patching, una pratica che mira ad aumentare l’affidabilità dei cicli di aggiornamento dei sistemi operativi, un elemento critico per mantenere un ambiente di produzione stabile e sicuro.

In ambienti cloud come Azure, è disponibile Azure Update Manager, uno strumento che aiuta a gestire in maniera efficace il processo di patching, permettendo agli amministratori di definire e automatizzare i cicli di rilascio degli aggiornamenti. Implementare un sistema di staged patching attraverso Azure significa condurre gli aggiornamenti prima in ambienti di sviluppo/test e, solo successivamente, promuovere tali patch agli ambienti di pre-produzione e produzione.

La procedura tipica di staged patching può essere schematizzata nei seguenti passaggi:

  • Inizialmente, le macchine di sviluppo/test sono aggiornate con tutte le tipologie di patch (stage 0).
  • Una volta concluso il ciclo di patching, si procede all’identificazione delle specifiche patch che sono state installate con successo.
  • Queste patch vengono di seguito applicate alle macchine di pre-produzione (stage 1), e infine,
  • alle macchine di produzione (stage 2), assicurando in questo modo che solo gli aggiornamenti testati in precedenza vengano promossi all’ambiente live.

Uno script PowerShell, come Create-StagedMaintenanceConfiguration.ps1, può automatizzare questi passaggi, agendo post stage 0 per implementare gli stage 1 e 2. Questo strumento è versatile e supporta sia ambienti Windows che Linux, applicabile sia a macchine virtuali Azure che a server abilitati Azure Arc.

Per garantire l’efficacia di questa strategia è fondamentale che le configurazioni di mantenimento siano definite specificamente per ogni versione del sistema operativo. Questo assicura che le patch applicate alle macchine di produzione siano state testate su macchine non-produzione dello stesso OS. Ad esempio, server di produzione con Windows Server 2019 riceveranno solo gli aggiornamenti testati su macchine Windows Server 2019 di sviluppo/test.

L’uso di tag può semplificare la gestione dei vari stadi di patching. Questi tag, applicati ai server in base alla loro versione del sistema operativo e allo stage di patching, offrono un modo pratico per definire dinamicamente il perimetro specifico di uno stage di patching.

Una componente fondamentale di questo processo è la validazione del successo degli stage pre-produzione. Non è sufficiente installare gli aggiornamenti, è altresì necessario condurre test automatizzati per garantire che ogni patch non comprometta la stabilità del sistema.

A completamento della strategia, è indispensabile considerare anche le attività pre e post manutenzione, le quali possono essere gestite attraverso funzionalità supportate da Azure Update Manager. Tali task consentono di abilitare ulteriori controlli e automatismi, come ad esempio spegnere o avviare macchine in base all’esigenza.

Per implementare con successo questa soluzione, le macchine in oggetto devono essere compatibili con Azure Update Manager e soddisfare determinati requisiti, come essere configurate per il modo di orchestrazione patch “Customer Managed Schedules”. Un account Azure Automation adeguatamente configurato e con i permessi necessari è altresì essenziale.

Seguendo una configurazione del genere, è possibile mirare a un patching di sistema affidabile, efficiente e sicuro, riducendo di conseguenza il rischio di interruzioni non pianificate o vulnerabilità di sicurezza causate da patch difettose. Una buona strategia di staged patching in Azure diventa così un pilastro fondamentale per la protezione e l’affidabilità dei sistemi IT aziendali.