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Crescita del 70% per la Messaggistica OTT entro il 2025

Esploriamo come l’interoperabilità imposta dal DMA dell’UE possa impattare sul settore della messaggistica OTT, anticipando un’espansione notevole.

Il panorama della messaggistica “over-the-top” (OTT) è in fermento, in seguito alle previsioni che indicano una marcata crescita del settore entro i prossimi due anni. Secondo le analisi condotte da Juniper Research, si stima che il volume di messaggi inviati tramite questi servizi potrebbe registrar un incremento superiore al 70%.

L’attuale paesaggio competitivo delle telecomunicazioni sta già sperimentando un notevole impatto dovuto ai servizi di messaggistica OTT. E il fenomeno sembra destinato a intensificarsi. Mentre nel 2023 i messaggi veicolati attraverso tali servizi ammontavano a circa 120 miliardi, si prospetta che questa cifra possa balzare oltre i 175 miliardi entro il 2025.

Promotore di tale espansione è l’interoperabilità, sollecitata in parte dall’adeguamento di piattaforme leader come WhatsApp alla normativa europea sul Digital Markets Act (DMA), che richiede la possibilità di interazione tra le varie app di messaggistica di terze parti entro marzo 2024. Dietro a questo cambiamento, vi è la volontà di fornire agli utenti l’opportunità di comunicare liberamente attraverso differenti applicazioni, senza confini tra i servizi. La possibilità, ad esempio, per un utente di Signal di inviare un messaggio a chi utilizza WhatsApp, anche in mancanza di un account su quest’ultimo, segna una vera rivoluzione nella comunicazione digitale.

Juniper Research sostiene che queste nuove forme di connessione tra i diversi canali di messaggistica possano ridurre le limitazioni imposte dagli ecosistemi chiusi, favorendo un significativo sviluppo della messaggistica, soprattutto in ambito aziendale.

Addentrandosi nelle dinamiche dell’interoperabilità, si evidenzia come essa permetta una sinergia tra diversi servizi digitali, un concetto non nuovo nell’ambito normativo del mercato digitale europeo. Già in passato, come nell’Agenda Digitale del 2010, l’assenza di interoperabilità era stata identificata come un ostacolo all’innovazione. Oggi essa rappresenta un pilastro per la concorrenza e la diffusione dell’innovazione digitale. La possibilità di compatibilità tra diverse piattaforme digitali può generare benefici significativi, come la riduzione dei costi di transazione, l’aumento dell’innovazione basata sui dati e la possibilità per i consumatori di accedere a una più ampia gamma di servizi.

Tale accesso è già una concreta realtà in molti ambiti del mercato digitale, come la comunicazione via e-mail. Adesso, il DMA aspira ad ampliare l’interoperabilità anche alle app di messaggistica come WhatsApp, sfidando gli attuali confini che separano gli utenti di diverse piattaforme.

Il DMA pone le basi per un’era di maggiore trasparenza e libertà di comunicazione, imponendo ai gatekeeper, ovvero le principali piattaforme di servizi digitali, l’obbligo di fornire interfacce che permettano la compatibilità trasversale dei propri prodotti con quelli della concorrenza. Per soddisfare le richieste del DMA, i servizi dovranno assicurare la piena interoperabilità delle funzionalità di base, quali la messaggistica end-to-end, le chiamate vocali, video e la condivisione di media. Le tempistiche per l’adeguamento variano: quattro anni per le chiamate e le videochiamate, mentre per la messaggistica il termine è immediato, a partire dal riconoscimento ufficiale del gatekeeper.

L’introduzione dell’interoperabilità dovrebbe pertanto favorire un approccio più unitario e funzionale alla comunicazione digitale, consacrando gli operatori OTT come veri protagonisti del settore telecomunicazioni, in grado di interagire senza confini e offrire ai propri utenti un’esperienza di comunicazione senza precedenti.