Vai al contenuto

Consultazione dell’UE: verso un codice di condotta per l’IA generale

Un’importante iniziativa dell’UE per definire linee guida per l’intelligenza artificiale di uso generale.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha assunto un ruolo sempre più predominante in diversi settori, dalla salute alla finanza, ma con questa crescita si sono affacciate anche preoccupazioni riguardo all’utilizzo etico e alla sicurezza dei modelli di IA. Per affrontare queste questioni, l’Unione Europea ha avviato una consultazione per sviluppare un codice di condotta per l’intelligenza artificiale di uso generale (GPAI), promuovendo un approccio responsabile e trasparente nell’introduzione di questi sistemi.

Questo processo, sostenuto dall’Ufficio europeo sull’IA, mira a raccogliere contributi da parte di tutti gli interessati fino al 10 settembre 2024. Attraverso questo sforzo, l’UE intende stabilire regole chiare e pratiche che i fornitori di IA, come Microsoft, OpenAI e Google, dovranno rispettare in base all’AI Act, la prima legislazione europea dedicata interamente all’intelligenza artificiale.

Il codice di condotta si concentrerà su aspetti fondamentali come la trasparenza, il copyright, l’identificazione e la gestione dei rischi legati all’IA. Per garantire che le soluzioni di IA siano sicure e autentiche, sarà essenziale definire criteri e regole rigorose, che entreranno in vigore dal 2 agosto 2025.

La consultazione è suddivisa in tre aree tematiche chiave:

  • Trasparenza e copyright: Disposizioni sulla necessità di chiarire come i modelli GPAI trattano e proteggono i dati.
  • Rischi sistemici: Valutazione e mitigazione dei potenziali rischi associati ai modelli di intelligenza artificiale.
  • Monitoraggio e revisione: Meccanismi di follow-up sui codici di condotta esistenti per garantire la loro efficacia.

Per facilitare le partecipazioni, l’AI Office, guidato da Lucilla Sioli, si occupa della raccolta dei feedback e svilupperà una bozza iniziale basata su di essi. La consultazione è disponibile in inglese e le risposte possono essere inviate tramite il modulo predisposto per gli stakeholder.

La Commissione europea ha sottolineato che l’AI Act, una volta attivo, prevede sanzioni severe per le violazioni, che possono arrivare fino a 15 milioni di euro o al 3% del fatturato, applicabili dopo un periodo di transizione di 24 mesi. Con queste misure, l’Unione si pone come obiettivo primario quello di proteggere i diritti fondamentali e la sostenibilità ambientale, promuovendo anche l’innovazione e il ruolo dell’Europa nel settore dell’IA.