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Competenze in AI: Salari più alti e domanda in crescita

Le aziende nel Regno Unito sono disposte a pagare di più per esperti in intelligenza artificiale, evidenziando una crescente esigenza di competenze specializzate.

Il mercato del lavoro sta subendo una trasformazione significativa per quanto riguarda le competenze legate all’intelligenza artificiale (AI). Secondo il Fiverr’s UK Future Workforce Index 2024, l’83% delle aziende britanniche è disposto a offrire salari più elevati per assumere candidati con competenze avanzate in AI, registrando un incremento medio del 45% rispetto alla retribuzione standard. Questo aumento riflette la crescente domanda di *skill* specialistici che possono guidare l’innovazione tecnologica.

La tendenza verso l’assunzione di freelancer e lavoratori autonomi è evidente, con questi che rappresentano il 45% della forza lavoro, una cifra in aumento rispetto all’anno precedente. Le competenze più richieste includono la creazione di contenuti con AI e l’uso di strumenti come ChatGPT. Tuttavia, c’è un interesse crescente per competenze più specifiche come la costruzione di chatbot AI, segnando una direzione ben precisa nello sviluppo delle tecnologie legate all’AI.

Nonostante l’alta domanda, le aziende riscontrano difficoltà nell’assumere personale qualificato. Il 48% dei decisori aziendali indica la scarsità di talenti come il principale ostacolo. Questo problema è esacerbato da una maggiore richiesta di flessibilità lavorativa da parte dei dipendenti, che ora preferiscono settimane lavorative più brevi e opzioni di lavoro remoto, un’abitudine consolidata durante la pandemia.

Bukki Adedapo di Fiverr sottolinea come sempre più aziende si stiano rivolgendo a ‘solopreneur’ altamente qualificati, cui competenze migliorano rapidamente attraverso un apprendimento continuo e autonomo. Questo modello di lavoratore offre flessibilità e specializzazione, soddisfacendo in maniera efficiente le esigenze delle imprese.

Nonostante la formazione tramite apprendistati digitali si sia dimostrata efficace, il rapporto evidenzia che due terzi delle aziende necessitano di incentivi finanziari migliori per colmare il divario di competenze. Lucy Ireland del BCS, The Chartered Institute for IT, ribadisce che il prossimo governo ha un’opportunità generazionale di prevenire carenze significative nelle competenze digitali e di promuovere l’innovazione tecnologica in tutto il Paese.

Parallelamente, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha evidenziato lo sviluppo di GPT-5 come un possibile “salto significativo in avanti”, pur riconoscendo che c’è ancora molto lavoro da fare. Questa affermazione sottolinea l’importanza di migliorare continuamente gli algoritmi e i dati utilizzati, affinché possano essere sempre più efficienti e affidabili. Altman ha confrontato l’evoluzione di questi modelli con quella del primo iPhone, rilevando che, nonostante i difetti iniziali, già offriva utilità significative.

Altman ha anche sottolineato l’importanza di accordi trasparenti per licenziare contenuti con editori preferiti, un metodo adottato da OpenAI che potrebbe garantire una maggiore trasparenza rispetto ad altre grandi aziende come Google. Tuttavia, ha avvertito che una dominanza eccessiva di OpenAI potrebbe minacciare la diversità dei media.

Questa evoluzione nel settore delle competenze AI e la crescente importanza attribuita ai lavoratori autonomi altamente specializzati rappresentano una trasformazione radicale nel mercato del lavoro, spingendo aziende e professionisti a riconsiderare strategie e percorsi di formazione per affrontare le sfide future.