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Caos nei servizi sanitari: ransomware in Romania

Romania: 18 ospedali in ostaggio di un attacco ransomware che ha criptato sistemi vitali.

La vitalità di un’infrastruttura sanitaria si misura dalla sua efficienza e dalla sicurezza dei suoi dati. Ma nella Romania recentemente, un raptware ha messo a dura prova sia l’efficienza operativa che la sicurezza dei dati in 18 importanti strutture ospedaliere. L’emergenza si è scatenata a seguito del blocco del sistema informativo Hipocrate, una piattaforma essenziale per la gestione quotidiana delle attività mediche e per l’archiviazione delle informazioni sanitarie.

Il cuore del sistema sanitario dell’intero paese è stato colpito da questo attacco, che ha privato gli operatori sanitari dell’accesso alle informazioni critiche necessarie per fornire cure e trattamenti efficaci. Nella notte tra l’11 e il 12 febbraio, il Ministero della Salute ha lanciato l’allarme sull’attacco, che ha comportato l’immediata disabilitazione dei server su cui era in esecuzione il sistema HIS.

L’implicazione di questo evento è alquanto grave, soprattutto considerando che ha colpito non solo ospedali di riferimento regionale ma anche centri specializzati come quelli oncologici, dove la tempestività delle informazioni può essere una questione di vita o di morte. Gli specialisti IT, compresi gli esperti della Direzione nazionale rumena per la Sicurezza Informatica (DNSC), sono attualmente alle prese con valutazioni per il ripristino del sistema e l’implementazione di misure precauzionali negli altri ospedali.

L’increscioso incidente ha sollevato una serie di interrogativi sull’identità degli artefici e sulla possibilità che informazioni mediche o personali siano state trafugate. A tutt’oggi la situazione resta nebulosa, con il fornitore del software HIS che ancora non ha fornito dichiarazioni pubbliche. Questo assenza di comunicazione viene avvertita con particolare preoccupazione da parte del personale sanitario e dei pazienti.

Il caso romeno evidenzia un aspetto critico dell’era digitale in cui viviamo: la vulnerabilità dei sistemi informatici all’attacco di malware e software malevoli. Gli attacchi ransomware, in particolare, si sono diffusi come un’epidemia in tutto il mondo, imponendo ai sistemi sanitari di rivedere non solo i protocolli di sicurezza ma anche le pratiche di backup e recovery dei dati. Di fronte a queste sfide, la resilienza informatica emerge come una necessità impellente nel settore sanitario.

La condizione attuale delle strutture coinvolte dimostra quanto sia indispensabile essere preparati e reattivi di fronte all’escalation di minacce in ambito di cybersicurezza. La collaborazione tra autorità, esperti e fornitori di soluzioni software è fondamentale per garantire che tali eventi non compromettano l’assistenza sanitaria e la privacy dei pazienti.