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Bilancio e Strategie USA nella Guerra dell’Informazione

Il Pentagono valuta riduzioni nel campo delle operazioni psicologiche, in un’era di rafforzamento delle azioni di influenze da parte di Cina e Russia.

Il Pentagono si prepara a prendere decisioni cruciali riguardanti il bilancio dedicato alle operazioni psicologiche, note anche come PsyOps, in un periodo storico in cui la guerra dell’informazione è diventata un campo di battaglia fondamentale. La sfida si presenta urgente: gli Stati Uniti devono bilanciare le necessità di ridurre i costi con la crescente aggressività della Cina e della Russia nelle operazioni di influenza globale.

Da un lato, le forze armate statunitensi considerano una riorganizzazione che potrebbe ridurre il personale specializzato in supporto, logistica e comunicazione, per allocare più risorse verso le forze speciali, quali ranger e berretti verdi. In particolare, si stima che fino a 3.000 operatori speciali possano essere tagliati, con un occhio di riguardo verso il personale non direttamente coinvolto nell’azione sul campo.

Un esempio rilevante di queste potenziali riduzioni è la situazione dell’8° Gruppo di Operazioni Psicologiche, il cui ruolo nell’informazione e nell’influenza è stato notevole, soprattutto considerando il ruolo degli Stati Uniti in aree come il Medio Oriente.

Nonostante queste azioni di razionalizzazione, il quadro strategico globale testimonia l’incremento dell’influenza digitale esercitata da nazioni come Russia e Cina. La Russia ha impiegato squadre di troll con l’intento di manipolare l’opinione pubblica tramite i social media, mentre la Cina ha operato in maniera incisiva contro processi democratici cruciali, come le elezioni a Taiwan.

Le unità di PsyOps americane, pur essendo meno numerose rispetto ai colossi euro-asiatici, sono strategiche in varie aree di tensione geopolitica, dove le operazioni militari si intrecciano con la lotta per l’influenza informativa. Tuttavia, la considerazione di un ridimensionamento sembra riflettere una visione obsoleta del conflitto moderno, dove le sfide informative rappresentano una parte non trascurabile del confronto tra grandi potenze.

Critiche emergono infatti circa la proposta di riduzione, considerata una estraneazione dalle priorità contemporanee, come messo in evidenza dagli attacchi recenti che hanno coinvolto interessi americani in Iraq e Siria. Queste evoluzioni contestano l’idea che la forza fisica prevalga sull’influenza informativa nell’era digitale.