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AvEliminator, l’arma cibernetica da 50k sul dark market

Al mercato nero digitale fa la sua comparsa AvEliminator, un sistema per disattivare la sicurezza informatica a un prezzo elevato.

Nel buio labirintico dei forum cybercriminali, è spuntato un annuncio che ha indubbiamente scosso le acque della cyber security. In particolare, nell’ombroso forum XSS, una figura nota come Stupor ha proposto alla vendita uno strumento avanzato che vanta la capacità di bypassare i sistemi di sicurezza informatica, tra cui antivirus e platform di protezione endpoint.

Il tool in questione, battezzato “AvEliminator”, si presenta come un all-in-one capace di disabilitare sistemi antivirus (AV), Endpoint Protection Platform (EPP) e Endpoint Detection and Response (EDR). Come si legge nell’inquietante proposta, per l’opera di disattivazione, AvEliminator si avvale di un insieme di driver firmati e certificati, tra cui driver di terze parti, del sistema e proprietari, configurati per aggirare vari tipi di software di cyber security.

L’offerta commercializzata sottolinea come il prodotto sia una risposta completa alle esigenze di neutralizzare non solo i più comuni antivirus, ma anche software più specifici nel campo della sicurezza. Tra le caratteristiche messe in risalto c’è l’integrazione della neutralizzazione di Windows Defender, spesso operante parallelamente ad altri antivirus, rendendo AvEliminator particolarmente appetibile sul mercato nero.

L’accesso ai codici sorgenti di questa veritabile “arma cibernetica” è riservato a un singolo acquirente, per un costo di 50.000 dollari, transazione garantita attraverso meccanismi fiduciari propri del forum XSS. Accompagnano l’annuncio una serie di video dimostrativi sulla disattivazione di noti software di sicurezza, tra cui Windows Defender, NOD di ESET, ApexOne di TrendMicro e altri.

La proposta di AvEliminator non passa inosservata per la sua portata etica e legale ed eleva il dibattito sulla sicurezza informatica, postandosi al centro di una pericolosa equazione che vede da un lato la sempre crescente domanda di strumenti di penetrazione e neutralizzazione, dall’altro la necessità di difendere le infrastrutture digitali da attacchi sempre più sofisticati.

Il contesto di AvEliminator si inserisce nella pratica degli attacchi BYOVD (Bring Your Own Vulnerable Device), dove l’inserimento volontario di dispositivi compromessi all’interno di una rete può aprire varchi nella sicurezza da cui gli attaccanti possono infiltrarsi. Una categoria di rischio che gli amministratori di rete devono costantemente tenere sotto controllo, ponendo una particolare attenzione alla provenienza e integrità dei driver installati sugli endpoints.

Casi pregressi con analogie a questo annuncio come Terminator, un altro sistema di by-pass commercializzato sui forum in lingua russa, hanno sollevato questioni simili. L’analisi dettagliata di questa soluzione ha rivelato che in realtà si trattava di un attacco basato proprio su BYOVD, una pratica non nuova ma in costante adattamento alle misure di sicurezza in evoluzione.

Il dibattito su strumenti come AvEliminator riflette una sfida globale dove la lotta tra dispositivi di sicurezza e metodologie di bypass diventano sempre più sofisticate. Sembra ormai chiaro che questi non sono semplici pezzi di software, ma vere e proprie incarnazioni digitali di una disputa senza fine per il controllo delle reti e la protezione delle informazioni sensibili. Mentre alcune figure nelle ombre inventano nuovi modi per aggirare le barriere digitali, è responsabilità degli esperti di cyber security rimanere sempre un passo avanti per salvaguardare i dati e la privacy degli utenti.