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AI e sicurezza elettorale: un nuovo fronte di addestramento

Le deepfake possono influenzare elezioni e disseminare disinformazione. Scopriamo come gli ufficiali elettorali si preparano.

Un banale salone alberghiero è il luogo in cui, tra i ranghi degli ufficiali elettorali dell’Arizona, si annida una singolare forma di addestramento: la familiarizzazione con la disinformazione AI-generata e la preparazione al caos elettorale potenzialmente indotto da queste tecnologie. Un lento risveglio della coscienza sull’esistenza di videotesti artificiosamente costruiti si sta diffondendo tra coloro che vigilano sulla correttezza delle procedure di voto.

La formazione mira a indurre una consapevolezza riguardo l’utilizzo subdolo di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, che potrebbero essere impiegate per minare l’integrità del processo elettorale. È fondamentale infatti svelare e comprendere le potenzialità di tali strumenti per istruire adeguatamente chi lavora sul campo, preparandoli a riconoscere e a contrastare efficacemente l’eventuale disinformazione AI-generata.

Queste iniziative di formazione segnano la frontiera avanzata nelle preparazioni da parte degli ufficiali elettorali ma, nella mancanza di piani ben formulati, questo tipo d’istruzione è uno strumento imprescindibile per preparare celermente una risposta a contenuti generati da IA.

Fronteggiare le sfide poste dalle deepfake non è semplicemente una questione di aggiornamento tecnologico, ma richiede una solida base di sicurezza informatica già consolidata. Comunicazioni sicure, fonti ufficiali di informazione, verifiche dei profili sui social media e l’autenticazione a più fattori rappresentano alcune delle fondamentali pratiche su cui ripiegare per difendersi dai tentativi di truffa e per preservare la fiducia nel sistema elettorale.

La minaccia è reale e tangibile, come testimoniato dall’impiego, durante gli esercitazioni in Arizona, di simulazioni di deepfake, dove si intrecciavano svariate forme di contenuti AI-generati, come audio clonati o immagini false, per evidenziare come gli avversari potrebbero utilizzare queste tecnologie in maniera malevola contro elezioni. Questo pone un enigma delicato e critico nel contesto della cyber security, mettendo in luce quanto possa essere difficile discernere la realtà dalla simulazione nel flusso informativo che ci circonda.

Nello specifico caso dell’Arizona, un’area già nota per le sue controversie elettorali e teoriche del complotto, la lotta contro la disinformazione diviene una minaccia personale per gli ufficiali incaricati, attestando un crescente bisogno di formazione e preparazione ad affrontare scenari di manipolazione delle elezioni amplificati dalla potenza dell’IA.

Servono quindi piani di intervento rapidi, coordinati con altri funzionari delle elezioni, con i media e con le forze dell’ordine, considerati dagli esperti come le principali strategie difensive. È fondamentale la promozione di un ambiente informativo di fiducia, dove la comunicazione e la coordinazione siano armi preponderanti contro le minacce della disinformazione elettorale.

D’altra parte, non si deve cadere nell’esagerazione del pericolo legato all’AI. La sottile linea tra vigilanza e allarmismo necessita di un equilibrio informato, perché la credibilità degli ufficiali elettorali diventa cruciale nel momento in cui devono validare o confutare messaggi visivi o audio che molti elettori prendono per veridici.

La situazione dell’Arizona e del Minnesota è emblematica: queste realtà si distinguono per i loro sforzi nella preparazione contro la disinformazione generata dall’intelligenza artificiale, ma sono l’eccezione piuttosto che la regola. Diverse giurisdizioni si troveranno inevitabilmente a dover improvvisare il giorno delle elezioni, spesso a discapito della fiducia dei cittadini nel processo democratico.

Al contempo, la preparazione è fondamentale per essere pronti a qualsiasi eventualità e imparare a reagire velocemente. Non si tratta solo di far fronte alle tecnologie emergenti, ma di essere “brillanti nelle basi”, come dice un funzionario della sicurezza elettorale del Minnesota, riflettendo su come la semplicità e l’efficacia della comunicazione siano strumenti insostituibili in un contesto così mutevole e sfidante.