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Abuso dei sistemi di moderazione con immagini CSAM su Discord

Scoperte tattiche criminose su Discord: abuso di moderazioni e immagini CSAM per danneggiare rivali.

La piattaforma di comunicazione Discord si trova di fronte a un nuovo tipo di attacco informatico: l’utilizzo maligno delle funzionalità di moderazione per provocare la chiusura dei server dei concorrenti. I malintenzionati, infatti, stanno adottando una pratica inusuale e decisamente illegale, che consiste nel caricare deliberatamente immagini di abuso di minori (CSAM) sui server rivali con l’intento di attivare le procedure automatiche di segnalazione e conseguentemente ottenere la sospensione di questi ultimi.

I risvolti legali sono preoccupanti, tanto per chi mette in circolazione questo materiale quanto per coloro che ne vengono in possesso, anche involontariamente. Trattandosi di contenuti estremamente sensibili, le implicazioni giuridiche di tali azioni non possono essere sottovalutate e suggeriscono la necessità di una riflessione più ampia sulle politiche di sicurezza e moderazione online.

Una tattica così spregevole evidenzia come i sistemi di moderazione, benché creati per la protezione degli utenti, possano essere ingegnosamente strumentalizzati per scopi malevoli. Eventi di questa natura sottolineano l’importanza, per le piattaforme di comunicazione come Discord, di implementare meccanismi di controllo ancora più sofisticati e un’incessante vigilanza per contrastare l’abuso dei loro strumenti interni.

La pratica ha interessato in particolar modo i server legati alla sotto-cultura della “Comm”, un gruppo che raggruppa personaggi oscuri del web, dagli hacker ai criminali, noti per attività quali furti di criptovalute e manipolazione delle SIM. L’FBI ha già messo le mani su alcuni affiliati di questo collettivo, accusati di crimini informatici e violazioni in campo armamentario, presenti sia negli USA che nel Regno Unito.

Discord ha riconosciuto il problema, aggiornando le proprie norme comunitarie al fine di rispondere a tali minacce e prendendo misure proattive, come il bando dei trasgressori e la collaborazione con il NCMEC (Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati), che a sua volta opera in tandem con le autorità locali.

Le ramificazioni di questo fenomeno sollevano questioni inquietanti riguardo alla sicurezza e alla privacy nelle arene online. È essenziale che le comunità virtuali e le piattaforme che ne sono il fulcro continuino a sviluppare strategie per scongiurare l’abuso dei loro sistemi e assicurare un ambiente digitale sicuro per tutti gli utenti.