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Verso il futuro della connessione Bluetooth: la startup Hubble Network

Per la prima volta nella storia, una startup ha stabilito una connessione Bluetooth mediante un satellite. Come? Scopriamolo insieme.

La startup Hubble Network ha compiuto un passo senza precedenti nel campo delle telecomunicazioni, diventando la prima azienda a stabilire una connessione Bluetooth da un satellite. Questo notevole traguardo apre orizzonti inimmaginati, poiché potrebbe consentire la connessione di milioni di dispositivi in tutto il mondo, indipendentemente dalla loro posizione geografica.

Nel marzo 2021, Hubble Network ha lanciato i suoi primi due satelliti nell’orbita terrestre, utilizzando la missione di ride-sharing Transporter-10 di SpaceX. Da allora, l’azienda ha ricevuto segnali dai chip Bluetooth da 3,5 mm incorporati in questi satelliti, da oltre 600 chilometri di distanza. L’azienda crede che la sua tecnologia potrebbe rivoluzionare diversi settori, tra cui la logistica, il monitoraggio, l’Internet of Things (IoT), l’industria automobilistica e il monitoraggio delle emissioni e dell’inquinamento.

Il fenomenale successo di Hubble Network è frutto dell’intuizione di tre figure di rilievo nel settore tecnologico: Alex Haro, cofondatore di Life360, Ben Wild, fondatore di Iotera, e John Kim, un rispettato ingegnere aerospaziale. La bases di toda era risolvere i problemi di connessione dei dispositivi IoT, noti per i loro elevati consumi energetici e per la mancanza di connettività globale. A marzo, Hubble Network ha raccolto 20 milioni di dollari nella serie A di finanziamento e ha unito le forze con Y Combinator, acceleratore di startup con sede in Silicon Valley.

Pietra miliare di questo successo è lo sviluppo di un software in grado di amplificare la comunicazione dei chip Bluetooth standard su lunghe distanze, e contemporaneamente, ridurre il consumo energetico. Di pari importanza è il brevetto di un’antenna ad allineamento graduale atto a poter essere lanciata su un piccolo satellite.

Il futuro di Hubble Network è ambizioso: tre nuovi satelliti saranno lanciati con le prossime missioni Transporter di SpaceX e, entro il 2026, l’obiettivo è di avere una costellazione composta da 36 satelliti operativi. E di certo Hubble Network non è l’unica startup ad avere in mente il cielo: Blue Skies Space, un’impresa londinese, ha recentemente ottenuto un finanziamento di oltre 2 milioni di sterline, con l’obiettivo di costituire la prima flotta di satelliti commerciali per scopi di ricerca.