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Il mercato italiano delle macchine e dei robot traballa: calano gli ordini del 19% nel primo trimestre 2024

Ritardo nell’implementazione dei decreti attuavi del Piano Transizione ha portato a un decremento del 19% degli ordini di macchine e robot in Italia.

Nel primo trimestre del 2024, l’indice degli ordini di macchinari strumentali ha registrato un decremento del 18,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, come riportato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, l’associazione italiana dei produttori di macchine operatrici, robot e sistemi di automazione.

Barbara Colombo, presidente UCIMU, ha dichiarato: “Il 2024 comincia in sordina per i produttori italiani di macchine operatrici. Nonostante questa situazione fosse prevista, è ora fondamentale superare la fase di stallo, dando un segnale forte e chiaro di sicurezza e stabilità al mercato, indispensabili per coloro che devono effettuare investimenti in macchine di ultima generazione”.

L’andamento degli ordini provenienti dall’estero ha subito una contrazione del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Mentre si segnala una regressione del 19,4% su base annua per quanto riguarda gli ordini interni.

Secondo Colombo, questa situazione appare “anche peggio rispetto ad appena un mese e mezzo fa, quando è stato presentato il decreto legge riguardante il Piano Transizione 5.0”.

Per quanto riguarda le misure avviate dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, “I decreti attuativi del Piano Transizione 5.0 sono ancora in sospeso”. Inoltre, il cambio di regole per l’accesso al Piano Transizione 4.0 “rischia di bloccare irreparabilmente la domanda interna”, ha aggiunto Colombo.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese, ha provato a risollevare le sorti del Piano Transizione 5.0, assicurando che “i benefici fiscali derivanti dal Piano Transizione 5.0 superano quelli del precedente Industria 4.0”.

Pur in presenza delle nuove e più attrattive condizioni, la presidente di UCIMU ha fatto notare che “il tempo sta per scadere”.

L’applicazione del Piano 5.0, che vuole incentivare gli investimenti che combinano digitalizzazione e risparmio energetico, ha una durata limitata: “Per poter usufruire dei benefici del 5.0, l’ultimo giorno utile per la consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025. Ciò implica che le regole per accedere a questi incentivi devono essere definite molto presto, altrimenti il breve intervallo tra l’ordine e la consegna potrebbe costringere molti a rinunciare a una quantità significativa delle richieste del mercato. Vogliamo davvero correre questo rischio?”.

Per quanto riguarda il Piano Industria 4.0, “la scelta del governo di imporre la comunicazione preventiva del valore dell’investimento da realizzare e della ripartizione su base annua del credito di imposta ottenuto ha destabilizzato in parte il mercato”.

Queste incertezze stanno mettendo a rischio piani d’investimento importanti, mentre il mercato degli ordini si trova in una fase di stallo. Massimo Carboniero, amministratore delegato e coproprietario di Omera, azienda produttrice di presse e linee automatiche con sede in Veneto, ha illustrato la situazione aiuto del Sole 24 Ore: “C’è chi preferisce aspettare, altri confermano verbalmente le commissioni ma non firmato. In sintesi, per noi si tratta di 5-6 milioni di ordini sospesi”.

Il Piano Transizione 5.0, prevede un totale di quasi 13 miliardi di euro nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e verde delle imprese italiane.

Riferimenti