Vai al contenuto

Il futuro delle riunioni online: il gemello digitale guidato dall’IA

Eric Yuan, fondatore di Zoom, propone un futuro in cui il nostro gemello digitale, guidato dall’intelligenza artificiale, parteciperà alle riunioni al posto nostro.

Le video riunioni o call, come vengono comunemente chiamate, sono diventate una parte integrante della nostra vita lavorativa, soprattutto in seguito all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19. Tuttavia, queste riunioni possono essere impegnative e spesso interrompono il flusso di lavoro. Quindi, cosa succederebbe se potessimo delegare la nostra partecipazione a queste riunioni a un ‘gemello digitale’?

Questa è l’innovativa proposta di Eric S Yuan, miliardario cino-americano e fondatore di Zoom Video Communications, una delle piattaforme più popolari per le video conferenze. Yuan sostiene che l’intelligenza artificiale (AI) e le tecnologie digitali avanzate, come il gemello digitale, potrebbero offrire una nuova opportunità di crescita per la piattaforma.

In un’intervista rilasciata a The Verge, Yuan ha annunciato l’arrivo di una rivoluzionaria esperienza per gli utenti di Zoom. L’obiettivo è di liberare le persone dall’obbligo di partecipare a queste call, sfruttando al massimo le tecnologie software basate sull’AI. In pratica, un agente virtuale, un nostro gemello digitale, parteciperebbe alle video riunioni di lavoro al posto nostro.

Ma Yuan non si ferma qui. Il CEO di Zoom immagina un futuro in cui il gemello virtuale potrebbe anche prendere il nostro posto in ufficio, leggere e inviare email, produrre testi, gestire l’agenda personale e persino prenotare un posto al ristorante o al cinema. In questo modo, avremmo più tempo da dedicare alla famiglia, alla comunità e ad attività più creative.

Per realizzare questo obiettivo, Yuan sostiene che l’AI dovrebbe generare un gemello digitale che possa rappresentarci in ogni situazione online e partecipare al processo decisionale. Inizialmente, il gemello digitale potrebbe essere solo una voce, ma presto potrebbe essere aggiunto anche un volto, un clone di ognuno di noi.

Yuan è consapevole delle preoccupazioni legate alla privacy e assicura che Zoom non utilizzerà i dati dei clienti per addestrare il modello linguistico di grandi dimensioni. Tuttavia, riconosce che l’intelligenza artificiale è un’area nuova e che gli utenti devono essere informati su come funziona e quali possono essere gli aspetti critici di questa tecnologia.