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Come uscire dal Cloud e costruire la propria infrastruttura con un risparmio significativo

Molte aziende stanno vivendo una trasformazione inversa: dall’essere completamente basate sul Cloud a costruire la propria infrastruttura su hardware di proprietà. È possibile? Sicuramente. È conveniente? Decisamente.Abbandonare la comodità del Cloud e investire nella costruzione di una propria infrastruttura hardware può sembrare un passo indietro, una decisione che rimette in discussione i proclami di efficienza e convenienza che hanno caratterizzato l’ascesa del Cloud Computing negli ultimi anni. Ma, in realtà, questa tendenza nasce da valutazioni economiche e strategiche precise. Una di queste, è rappresentata dall’esperienza di un’azienda che ha dichiarato di aver risparmiato ben 7 milioni di dollari in cinque anni, abbandonando il Cloud per rifarsi una solida “casa” su hardware di proprietà.

L’investimento iniziale, per questa azienda, fu di 600.000 dollari per l’acquisto di server Dell. Una cifra importante, certo, ma molto più bassa rispetto a un budget di 3,2 milioni di dollari preventivato per i servizi Cloud nel 2022. L’opportunità di risparmio, quindi, è palpabile. Ma c’è di più. Abbandonare il Cloud ha significato anche abbracciare un concetto di indipendenza e fedeltà agli ideali originari di Internet, lontani dal dominio delle grandi aziende di tecnologia e più vicini a un’idea di autonomia e controllo dei propri dati.

All’inizio del 2022, l’azienda ha intrapreso un duro lavoro per abbandonare definitivamente il Cloud. In poche settimane, è stato sviluppato uno strumento che avrebbe permesso di sfruttare i benefici dell’innovazione nei container e nei principi di funzionamento del Cloud, senza rinunciare a una infrastruttura di rete personalizzata. Così è nato Kamal, un prodotto che rappresenta, in un certo senso, il ponte tra il vecchio e il nuovo.

Dopo qualche mese, tutta l’infrastruttura hardware necessaria per l’uscita dal Cloud è arrivata nei due data center geograficamente dispersi dell’azienda. In totale, 4000 vCPUs, 7680GB di RAM e 384TB di storage NVMe pronti all’uso. In giugno, l’operazione di abbandono del Cloud era completata.

Questa esperienza rappresenta un caso emblematico di come possa essere vantaggioso, per certe aziende, ritornare alla proprietà dell’hardware e gestire in autonomia la propria infrastruttura. Costi ridotti, indipendenza dalle grandi aziende tecnologiche, controllo dei propri dati e fedeltà a un’idea di Internet più libera e autonoma. Non si tratta di un ritorno al passato, ma di un passo avanti verso un futuro di libertà e sostenibilità nell’uso della tecnologia.