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Sanità lucana in fuga: un fenomeno in analisi

Silesci ancora in aumento tra i lucani per la sanità; un esame approfondito sui dati e le cause di questo persistente trend.

Il fenomeno del pendolarismo sanitario in Italia rappresenta un campanello d’allarme riguardo le disuguaglianze nella qualità dell’assistenza sanitaria tra le diverse regioni. Questo determina un trend in cui i cittadini preferiscono rivolgersi a strutture sanitarie fuori dalla propria regione di residenza, creando un deficit economico per le casse regionali e rendendo palese una sperequazione nell’offerta sanitaria nazionale.

La Basilicata, in particolare, evidenzia una situazione preoccupante. La regione registra un’elevatissima percentuale dell’88,3% di cittadini che preferiscono curarsi altrove, specialmente per ricoveri ospedalieri e prestazioni specialistiche ambulatoriali. I motivi di questa fuga sanitaria sono molteplici, include anche l’indisponibilità di specifiche cure o l’insufficiente qualità dei servizi offerti localmente.

La spesa sanitaria pro capite della Basilicata tocca picchi che si attestano intorno ai 240 euro, una cifra rappresentativa di come questa tendenza incida economicamente a livello individuale. Il confronto con altre regioni è impietoso: i lombardi, ad esempio, spendono meno di 50 euro pro capite, un dato che suggerisce una maggiore autarchia della loro rete sanitaria.

In termini di bilancio regionale, il flusso di cittadini che si rivolgono ad altre regioni per le cure mediche ha comportato un saldo negativo di quasi 83,5 milioni di euro per la Basilicata. Un dato che, sebbene non sia il peggiore in Italia, pone la regione in una situazione economica sfavorevole, sempre in riferimento alla mobilità sanitaria.

Il valore totale della mobilità sanitaria lucana è maggiormente attribuito ai ricoveri ordinari e in day hospital, dove oltre i due terzi dei lucani scelgono di spostarsi per le cure. La spesa più elevata riguarda i servizi terapeutici, ma complessivamente si estende anche ai trasporti sanitari specializzati, come l’elisoccorso, e al settore farmaceutico.

Interessante notare come la Basilicata, pur essendo una delle regioni meno attrattive dal punto di vista sanitario, abbia una percentuale così alta di cittadini che si spostano nelle regioni limitrofe quali Campania, Calabria e Puglia, spesso per prestazioni meno complesse come le analisi di laboratorio.

Inoltre, il trend del pendolarismo sanitario non colpisce solo i pazienti ma anche le loro famiglie e caregiver, con un numero vicino ai 650mila accompagnatori. Questo pone l’accento sulle difficoltà economiche e logistiche che le famiglie devono affrontare, con spese che possono variare notevolmente a seconda della necessità terapeutica e della distanza dalle strutture scelte.