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La Riservatezza Sopra l’Interesse Pubblico sui Beni Culturali

L’interesse dei media verso i beni culturali non giustifica la violazione della privacy, secondo il Tar Lazio.

Il dibattito sull’accesso alle informazioni e la tutela della privacy ha interessanti sviluppi quando si scontra con il mondo dei beni culturali privati. In una recente decisione, il Tar Lazio ha posto un argine chiaro alle pretese di alcuni media, che richiedevano accesso a informazioni di carattere personale legate ad opere d’arte di proprietà privata, ponendo la protezione della privacy al di sopra dell’interesse pubblico presunto dai richiedenti.

La vicenda si sviluppa attorno alla richiesta, avanzata da una nota trasmissione televisiva, di accedere a dati considerati sensibili legati a beni culturali, al fine di realizzare servizi giornalistici. Il rifiuto opposto dall’autorità competente ha aperto un confronto legale, culminato con il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale, che ha ribadito la supremazia dei diritti alla riservatezza individuale su quelli relativi all’accesso civico di natura generalizzata.

In tempi in cui la diffusione delle informazioni è istantanea e globale, il rispetto per i dati personali assume un ruolo sempre più cruciale, soprattutto in una realtà come quella italiana, costellata da innumerevoli tesori artistici e storici, spesso racchiusi in collezioni private. La decisione del TAR sottolinea come la curiosità pubblica o l’interesse giornalistico non possano automaticamente sovrascrivere la protezione di dati sensibili, neanche quando questi sono collegati a elementi del patrimonio culturale.

È un risultato che si inserisce in un quadro normativo complesso, fatto di bilanciamenti tra il diritto alla libertà di informazione e quello alla tutela dei dati personali, in cui il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea gioca un ruolo cardine, definendo regole precise e rigorose per il trattamento dei dati personali.

La lezione che emerge da casi come quello preso in esame dal Tar Lazio è la centralità irrinunciabile dell’etica della riservatezza nell’era digitale. Nonostante l’appetito insaziabile dell’opinione pubblica per conoscenze sempre più ampie e profonde, la tutela dei diritti individuali rimane un pilastro della giustizia amministrativa e della nostra società.

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