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Il futuro del file sharing nella PA: autonomia e sicurezza

L’auto-sviluppo di strumenti di condivisione file nella pubblica amministrazione affronta la sfida dell’autonomia digitale.

Nel contesto di una crescente enfasi sulla sovrantà digitale, la pubblica amministrazione (PA) italiana è di fronte alla sfida di sviluppare propri strumenti di condivisione file che garantiscano autonomia e sicurezza, ispirandosi a quanto fatto dal Governo francese.

A livello globale, vi è un dibattito in corso sull’uso delle tecnologie dei colossi del tech, in particolare quando tali strumenti sono impiegati da entità governative che gestiscono dati sensibili. La Francia, ad esempio, ha recentemente fatto notizia per il suo impegno verso l’indipendenza digitale.

Il servizio di trasferimento file WeTransfer, noto per la sua semplice interfaccia e la versione gratuita che consente la condivisione di file fino a 2GB, rappresenta un tipo di strumento particolarmente diffuso anche nella PA, ma che poggia le sue basi su infrastrutture cloud come quelle di Amazon.

Per una PA moderna, efficiente ed affidabile, la necessità di garantire la protezione dei dati personali è primaria, il che spinge alla ricerca di nuove soluzioni che siano conformi ai regolamenti europei come il regolamento eIDAS, lo standard di riferimento per i servizi di recapito elettronico certificato.

In questo scenario c’è spazio per l’innovazione tecnologica che potrebbe portare all’ideazione di una versione italiana di un sistema alla WeTransfer, basato su protocolli postali e tecnologie di verifica certificata che permettono l’identificazione sicura di mittente e destinatario, la corretta marca temporale di spedizione e ricezione, e l’integrità dei dati scambiati.

La Pubblica Amministrazione italiana potrebbe seguire questo modello, creando un sistema di raccomandata elettronica potenziata che permetta l’invio di grandi volumi di dati in modo sicuro, sfruttando meccanismi come lo Store & Notify, che rappresentano un’alternativa avanzata agli attuali limiti posti dalla Posta Elettronica Certificata.

Nonostante il potenziale, tuttavia, l’adozione di tali innovazioni da parte del mercato non è assicurata e dipenderà tanto dalla volontà politica quanto da considerazioni economiche.

La Francia dimostra che un tale approccio è possibile con la creazione di “France Transfert”, offrendo una lezione su come l’indipendenza dalla tecnologia dei big del settore tech possa essere sia fattibile che auspicabile per i governi nazionali.

Resta da vedere se l’Italia seguirà questo esempio, mettendo in campo le risorse necessarie per sviluppare una piattaforma di file sharing che sia non solo pratica e sicura, ma soprattutto sovrana.